Un punto all’ordine del giorno aggiunto alla vigilia della seduta di venerdì scorso e approvato dai consiglieri presenti. Scettica l’opposizione sulla reale volontà dei sindaci della vallata dopo le dichiarazioni di Viligiardi che ha negato la presenza di un accordo, come invece annunciato dal sindaco Grasso
Il consiglio comunale di Montevarchi ha approvato la proposta di convenzione da sottoporre agli altri comuni del Valdarno per la gestione dell’ufficio del Giudice di Pace. Un punto dell’ordine del giorno aggiunto alla vigilia della seduta di venerdì pomeriggio: la scadenza per presentare domanda al Ministero è fissata per il 30 luglio.
Dopo l’approvazione di una mozione a maggio che impegnava le amministrazioni comunali interessate a trovare un accordo per farsi carico delle spese di funzionamento ed erogazione del servizio, il primo cittadino di Montevarchi aveva annunciato due settimane fa di aver raggiunto un’intesa con i colleghi per riportare l’ufficio del Giudice di Pace in Valdarno, per un costo di circa 100mila euro da suddividere tra i vari comuni in proporzione al numero di abitanti.
Durante il dibattito, però, le opposizioni hanno sollevato alcuni dubbi sull’effettiva volontà dei sindaci: “Come mai il sindaco di San Giovanni Maurizio Viligiardi ieri ha negato la presenza di un accordo formale, sottolineando che la questione non è prioritaria?”, ha chiesto Fabio Camiciottoli al primo cittadino Grasso. “I tempi sono stretti, necessaria trasparenza e risposte chiare: adesso si devono esprimere i consigli comunali in merito a questa proposta di convenzione”.
Perplessità sollevate anche dagli altri gruppi di minoranza Prima Montevarchi e Pdl-Lista Indipendente: “Un’unità di intenti che non si dimostra agli atti pratici”, ha sottolineato Bindi. “A distanza di pochi chilometri le dichiarazioni sono completamente differenti, a chi interessa veramente?”, ha aggiunto Bucci rivolgendosi al sindaco Grasso, che ha fissato per giovedì la questione della firma della convenzione.
La delibera è stata approvata con il voto unanime dei presenti in aula al momento della votazione.