“Necessario un pacchetto di interventi a medio e lungo periodo per salvaguardare il territorio e promuovere la montagna”. A chiederlo i consiglieri di Percorso Comune, Ortolani e Galardi, al comune di Reggello, dopo la devastazione del vento a Vallombrosa
“Serve un pacchetto di interventi sia a medio che a lungo periodo, per salvaguardare il nostro territorio e promuovere la nostra montagna”. I danni portati dal vento a Vallombrosa e sulla montagna reggellese hanno spinto i consiglieri comunali di Percorso Comune, Antonio Ortolani e Saverio Galardi, a chiedere al comune di Reggello di programmare una serie di lavori a tutela del patrimonio verde.
I due esponenti politici di minoranza si appellano al presidente del Consiglio comunale, Tirinnanzi, per convocare quanto prima una seduta della Commissione Ambiente per “effettuare una ricognizione dei danni causati dal vento sul territorio ed analizzare eventuali iniziative del Comune di Reggello”.
“La tempesta di vento dei giorni scorsi – sottolineano Galardi e Ortolani – ha provocato ingenti danni su tutto il territorio comunale. Particolarmente devasta è stata la foresta demaniale di Vallombrosa, dove si è verificato il crollo di numerose piante, determinando un notevole danno al patrimonio boschivo del nostro comune. Danno che si ripercuote sulla salute degli ecosistemi, sul valore ambientale della zona e di conseguenza sul paesaggio e sul turismo, a pochi mesi dall’inizio della stagione estiva. Una situazione drammatica visto che i danni, almeno a Vallombrosa, sarebbero ben peggiori di quelli del 2013”.
“La nostra intenzione – continuano Galardi e Ortolani – è di avviare un percorso con la commissione e tutti i gruppi consiliari, un lavoro che coinvolga l’Unione dei Comuni Valdarno-Valdisieve e gli altri enti competenti per predisporre un piano di salvaguardia della foresta di Vallombrosa che tenga conto del fatto che eventi climatici di questa portata sono ormai da considerarsi ricorrenti”. Ma anche “coinvolgere le associazioni e i cittadini sensibili alla tutela di questo patrimonio naturalistico e paesaggistico per iniziare un percorso che raccolga interesse e partecipazione da parte della società civile”.
“Purtroppo – concludono i due consiglieri – il nostro territorio ormai da alcuni anni fa i conti con le calamità naturali e paga a carissimo prezzo gli effetti del cambiamento climatico. Le ricadute economiche sono pesanti, basti pensare a quanto avvenuto per la recente crisi dell’olio. Azioni per la salvaguardia e la promozione del nostro territorio per quanto difficoltose non sono più rinviabili. Le calamitá straordinarie mettono a repentaglio il valore del nostro territorio: questi eventi erano finora imprevedibili ed impensabili, ma ormai sono diventati ricorrenti e per questo non basta più gestire l'emergenza, occorre programmare una serie di interventi e politiche che ci salvaguardino nel futuro. Da tenere ben presente che tali eventi devastano un territorio che da vent’anni a questa parte è oggetto di un declino inarrestabile. Dopo la conta dei danni, è quanto mai necessario iniziare un percorso condiviso per invertire la rotta”.