26, Aprile, 2024

Serristori, i Cobas puntano l’indice contro le convenzioni con le Case di cura private

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I delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana centro: “Preoccupa il complice silenzio dei Sindaci del Valdarno fiorentino alle politiche di smantellamento della Usl Toscana centro”

"Mentre i lavori di potenziamento, riqualificazione e messa in sicurezza dell’Ospedale Serristori languono, altre regalie per 164.472 euro alla Casa di cura Frate Sole": a parlare sono i delegati Rsu Cobas P.I. Toscana centro, Andrea Calò, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli. "Preoccupa il complice silenzio dei Sindaci del Valdarno fiorentino alle politiche di smantellamento della Usl Toscana centro".

"La delibera del Direttore generale n.42 del 12 gennaio 2018 avente per oggetto una nuova convenzione con la Srl '..ampliamento temporaneo di 12 posti letto cure intermedie degenza ad alta intensità…' per un periodo che va dal 2 gennaio 2018 al 31.3.2018 per un costo totale di 164.472,00 euro, non lascia più alcun dubbio sul business in atto e sulla riduzione effettiva dell’offerta di servizio sanitario pubblico ai cittadini. Dopo aver regalato alla potente struttura residenziale una consistente quota in regime di convenzione di interventi ortopedici tanto da ridurre l’ortopedia ospedaliera in un servizio ambulatoriale con scarsa attività di sala operatoria ora è il turno delle cosiddette cure intermedie di low care con la scusa del sovraffollamento del pronto soccorso".

I Cobas continuano: "Mentre negli altri ospedali la gestione dei sovraffollamenti è stata venduta con azioni di incrementi straordinari delle dotazioni organiche, all’ospedale Serristori si è continuato a tagliare posti letto, vedi sub intensiva, e a chiudere 'temporaneamente' attività, vedi week surgery. Non solo ma la stessa gestione dell’emergenza e del sovraffollamento al Serristori è stata approssimativa e superficiale, prova ne è una precedente nostra denuncia sulle vergognose allocazioni dei pazienti in barelle stipate lungo i corridoi del Pronto Soccorso e sulle condizioni di disagio e rischio in cui si sono trovati i nostri infermieri, Oss e medici".

"Sui medici segnaliamo che la scelta di tenere a contingenti minimi, con presenze orarie ridotte di Chirurghi, Anestesisti e Cardiologi impedisce di fatto il ripristino di un Pronto Soccorso in sicurezza sulle 24h a conferma della vocazione di Ospedale per acuti. Dunque cantieri presso che fermi, interventi manutentivi minimi, specialisti che abbandonano il campo, turn over medico irrisorio e aumento della libera professione a pagamento per prestazioni ambulatoriali specialistiche, vedi neurochirurgia, cardiologia, disturbi cognitivi della terza età. In sintesi ciò che viene potenziata è l’attività intramoenia con esosa partecipazione della spesa dei cittadini e esternalizzazioni dei servizi a favore di privati come Frate Sole e Casa di cura Valdisieve Hospital. Destano preoccupazione, se confermate le voci di un imminente trasferimento in altra sede lavorativa di un radiologo, in una struttura diagnostica già carente di personale e soggetta a continue esternalizzazioni".

I delegati Rsu Cobas concludono: "A fronte di questo scenario di forte desolazione e impoverimento progressivo dell’offerta sanitaria pubblica nel Valdarno fiorentino, è inaccettabile il complice silenzio delle Amministrazioni comunali con le politiche aziendali. Come delegati Rsu Cobas P.I. chiediamo di fermare questa politica di svendita e cessione di attività alle strutture residenziali sanitarie private, interrompere le regalie economiche con i soldi pubblici ai soliti noti, ridurre l’attività intramoenia attraverso l’assunzione di specialisti medici h12 e h24, contrastare la precarietà del Pronto Soccorso, ripristinando i posti letto nelle linee chirurgiche e mediche con adeguata copertura degli organici di infermieri e OSS".

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