26, Aprile, 2024

Giovani e alcol: cresce anche in Valdarno il fenomeno del “binge drinking”, i blitz alcolici del weekend

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Presentati a Bagno a Ripoli i risultati di una ricerca di Coop 21 e Ideazione, condotta tra i ragazzi dell’area fiorentina sud-est e di tutto il Valdarno. La maggior parte beve in maniera massiccia durante il fine settimana, anche i giovanissimi e sempre più le ragazze. Bassa, invece, la percezione dei rischi collegati alla salute e alla guida in stato di ebbrezza

Bere tanto in poco tempo, in particolare nel week-end. Un consumo massiccio concentrato in brevi occasioni, è il cosiddetto fenomeno del “binge drinking”. Ed è ormai una moda, anche in Valdarno così come tra i giovani fiorentini, che ad un moderato consumo abituale di vino o birra preferiscono invece dei “blitz alcolici” durante il fine settimana, dimostrando di avere, tra le altre cose, anche scarsa percezione del rischio collegato alla guida in stato di ebbrezza. 

È questo il quadro che emerge da una ricerca su alcol, giovani e stili di consumo condotta nei mesi scorsi dalla cooperativa sociale Coop 21 e dall'associazione Ideazione tra 850 ragazzi tra i 13 e i 30 anni aderenti al servizio di educativa di strada nei Comuni dell'area Fiorentina sud-est, di cui fanno parte quelli del Valdarno fiorentino, e in aggiunta anche nel Valdarno aretino. Lo studio è stato presentato a Bagno a Ripoli dai rappresentanti di Coop 21 e Ideazione, presenti gli amministratori del territorio e i referenti delle Aziende Usl Toscana Centro e Usl Toscana Sud Est per il Valdarno aretino.  

Non c'è solo il 'binge drinking', però. Tra i dati che emergono, c'è lo scopo: si beve per divertimento, infatti, o al limite per rilassarsi. E si inizia a bere molto presto, anche in contesti familiari. I maschi presentano maggiori comportamenti a rischio legati all'uso di alcol anche se le discrepanze con le ragazze stanno sempre più diminuendo. Risalta, nella ricerca, anche la bassa consapevolezza del rischio correlato all'uso di alcol, per quanto concerne patologie e conseguenze sullo stato di salute, ma soprattutto per ciò che riguarda la guida in stato di ebrezza. La metà degli intervistati ha la patente di guida e, di questi, il 50% dichiara dopo aver bevuto. Con la preoccupazione soltanto di prendere una multa.

Il campione che ha partecipato alla ricerca, con un questionario anonimo, è composto da 850 ragazzi tra i 13 e i 30 anni, con una media di poco più di 18 anni. Con il 32% la più rappresentata è la zona del Chianti; il 23,9% proviene dal Valdarno Aretino (San Giovanni, Terranuova, Montevarchi, Cavriglia, Loro, Castelfranco Piandiscò e Bucine); il 22,8% dalla Val di Sieve; il 14,8% dal Valdarno Fiorentino (Reggello, Rignano, Figline e Incisa); il 6,6% da Firenze e da altre zone della Toscana. La maggioranza del campione è di nazionalità italiana (91%), vive con uno o con entrambi genitori (77%), è uno studente (78.9%) e ha la licenzia media (73,6%).

Quasi nove ragazzi su dieci hanno dichiarato di consumare bevande alcoliche (87,7%). All'aumentare dell'età aumenta anche il consumo: si passa infatti dal 61,4% nella fascia più giovane (13-15 anni), fino al 98,2% dei giovani adulti (22-30 anni). Il consumo nel weekend è preponderante in maniera trasversale in tutte le età. Il consumo saltuario riguarda principalmente i più giovani mentre il consumo più regolare interessa i soggetti più adulti. Il contesto del bere è legato al divertimento alle uscite con gli amici e ai luoghi di aggregazione. Almeno la metà delle occasioni legate al bere si svolgono nei locali notturni, a casa di amici o al circolino. Il bar e i circolini sono i luoghi preferiti dai giovani adulti, gli adolescenti fino a 21 anni bevono principalmente nei locali notturni.

Per quanto riguarda il fenomeno del 'binge drinking', nello specifico, il 50% dei ragazzi dichiara di bere almeno due cocktail nel weekend. Il 43% del campione dichiara di aver avuto un episodio di “binge drinking” negli ultimi 30 giorni. La percentuale è superiore tra i consumatori abituali, arrivando quasi al 70% dei ragazzi che ha avuto almeno un episodio di binge drinking nell'ultimo mese. Tra i consumatori occasionali la frequenza si arresta al 37,4%. La percentuale di chi ha avuto un episodio di binge drinking nell'ultimo mese non varia con l'età. 

“Da alcuni anni – ha spiegato il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini – nel mio comune abbiamo messo in campo un progetto di prevenzione e contrasto all'abuso di alcol, dal titolo 'Save the night', che sta dando risultati interessanti. Il venerdì sera gli operatori di strada di Coop21 sono presenti alla discoteca dell'Antella con iniziative di sensibilizzazione. Sono centinaia i ragazzi e le ragazze che si sottopongono volontariamente al 'palloncino', molti neopatentati. E se sono positivi, prima di mettersi in auto, ottengono acqua, crackers e sostegno finché il tasso alcolemico non scende. La ricerca dice che ci stiamo muovendo sulla strada giusta, prevenzione e non solo repressione. E dobbiamo incrementare gli sforzi in questa direzione di educazione e dialogo, ampliando il progetto anche ad altri luoghi del divertimento giovanile e potenziando la collaborazione tra tutte le forze in campo”. 

“I dati sono in linea con le rilevazioni con le altre regioni d'Italia e con la media nazionale – ha spiegato Valentina Sani della cooperativa sociale Coop 21 – ma il quadro relativo al binge drinking ci convince dell'importanza delle azioni messe in atto nel servizio di educativa di strada e della necessità di insistere ulteriormente con interventi di prevenzione e promozione di stili di vita corretti. Su questi temi serve uno sviluppo di comunità, una rete tra cittadinanza, servizi e istituzioni”. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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