26, Aprile, 2024

Consiglio aperto su Publiacqua, le opposizioni attaccano: “Maggioranza agisce con metodi antidemocratici”

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I consiglieri di minoranza tornano sull’esito del consiglio comunale aperto dedicato all’ipotesi di proroga della gestione del servizio idrico. “Eravamo d’accordo sul no alla proroga, ma la maggioranza ha bocciato il nostro documento e lo ha ripresentato quasi uguale. Intanto però manca una proposta concreta per il futuro”

"Un metodo anti-democratico": così i consiglieri comunali di opposizione a Montevarchi definiscono quello che è stato applicato nel corso del Consiglio comunale dedicato all'ipotesi di proroga della gestione del servizio idrico a Publiacqua. Un Consiglio, lo ricordiamo, che si è chiuso con l'approvazione di un documento presentato dalla maggioranza (e che dice no alla proroga), ma con l'abbadono dell'aula da parte dell'opposizione, in segno di dissenso: ed è su questo che tornano oggi Grasso, Bertini e Camiciottoli in rappresentanza di tutta l'opposizione, compatta. 

"Il limite democratico in questo Consiglio comunale ha raggiunto il massimo – ha detto Grasso – in sostanza, hanno bocciato il documento che avevamo presentato noi, lo hanno ripreso, hanno cambiato poche parole e lo hanno ripresentato a nome loro. Siamo all'assurdo. Nel merito, inoltre, manca una programmazione che veda Montevarchi protagonista a favore di una politica di gestione di ambito per l'intero Valdarno". 

"Manca una proposta programmatica – ha aggiunto Bertini – non basta andare nelle assemblee e votare contro. Questo voto va fatto valere, perché non sia solo un alibi. Bisogna lavorare per costruire questo no: e per questo chiedevamo una politica di vallata, per far valere la voce dei cittadini e dare seguito al referendum del 2011. Neanche ci siamo posti il problema, invece, per capire cosa succederà dopo la fine della gestione di Publiacqua". 

"In consiglio comunale siamo arrivati al paradosso – ha concluso Camiciottoli – noi eravamo tutti d'accordo sul no alla proroga. Era un punto condiviso. Il vero problema è che la maggioranza non voleva assolutamente inserire in quel documento l'impegno per aprire una discussione di livello valdarnese rispetto all'Ato. Forse non vogliono affrontare il problema del conflitto di interessi fra controllore e controllato. E non vogliono accettare di farsi avanti e avanzare un confronto con il Valdarno. Per non parlare del fatto che non avevano nemmeno un loro documento pronto: se non l'avessimo portato noi, non si sa cosa avrebbero fatto, con una maggioranza incapace di agire autonomamente dal punto di vista politico amministrativo rispetto al sindaco". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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