26, Aprile, 2024

Casse di espansione: il Commissario lavora all’affidamento del primo stralcio per Restone, Leccio e Prulli

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Si sblocca una procedura rimasta ferma per mesi: sono infatti in corso le gare di affidamento dei lavori del primo stralcio sulla Cassa di espansione di Restone e sul Lotto di Leccio e Prulli. Opere per circa 1 milione e 200mila euro, che sono propedeutiche alla realizzazione delle casse vere e proprie, progetti dal valore molto più alto, oltre 40 milioni di euro

Si chiuderanno fra il 16 e il 22 marzo le procedure di affidamento dei lavori previsti come primo stralcio del progetto di realizzazione delle casse di espansione di Restone e di Leccio e Prulli: procedure che, lo ricordiamo, vengono portate avanti dal Commissario Tavanti, visto che l'intero impianto di realizzazione delle casse di espansione sull'Arno nel tratto del Valdarno fiorentino è stato commissariato.

Anni di ritardi, iter burocratici complessi e rinvii, avevano portato infatti alla decisione di affidare a un Commissario la realizzazione di opere necessarie, soprattutto, alla messa in sicurezza di Firenze da eventuali esondazioni dell'Arno, ma con vantaggi di ritorno anche sul Valdarno. Per il momento, delle quattro casse previste, solo quella di Pizziconi 1 (nella zona di Matassino e davanti alla località Montalpero), è ormai quasi terminata e pronta per entrare in funzione: le altre sono state ancora rallentate da verifiche sui terreni e progettazioni, mentre i costi crescono. 

Ora, dunque, qualcosa si sblocca per altri due lotti: quello di Restone e quello di Leccio e Prulli. In entrambi i casi, però, si tratta di opere propedeutiche: non si avvia, in sostanza, la costruzione vera e propria della cassa, ma si interviene per preparare la zona, in modo che quando i lavori inizieranno non ci siano problemi a frenarli. E infatti i lavori che vengono appaltati in questa fase hanno un valore complessivo di circa 1 milione e 200mila euro, in confronto al costo previsto per le casse che nel complesso è intorno ai 40 milioni di euro. 

Per quanto riguarda la cassa di Restone, l'intervento che viene affidato ha un valore di 950mila euro e riguarda il torrente Cesto: si tratta nello specifico dell’esecuzione "di opere di contenimento idraulico in destra e sinistra del Torrente Cesto per un tratto di circa 800 metri a monte della confluenza in Arno". Questo perché, si legge nel progetto, "la realizzazione delle arginature della cassa di espansione andrebbero a modificare le dinamiche delle esondazioni del Cesto in destra idraulica, impedendone il libero deflusso, per cui è necessario prioritariamente e preventivamente intervenire all’esecuzione di opere di regimazione idraulica sul torrente, contenendo le portate di piena in alveo". Occorre insomma sistemare il Cesto prima di costruire la cassa di espansione. Per questi lavori il periodo previsto è di circa un anno. 

Opere di portata minore, invece, quelle che si rendono necessarie nel progetto di Leccio e Prulli: qui l'intervento, dal costo di circa 250mila euro, consiste in "un primo stralcio di lavori finalizzati alla realizzazione delle opere propedeutiche alla realizzazione della cassa di spansione, e consistenti in una briglia lungo il torrente Gaglianella, una briglia lungo il torrente Chiesimone e lo spostamento di un collettore fognario in località Pian di Rona". In questo caso la durata dei lavori è prevista in circa 200 giorni. 

Anche se si tratta di opere propedeutiche, è comunque il segnale che qualcosa si muove, dopo anni di immobilismo totale. Per veder partire però i lavori di costruzione vera e propria delle casse di espansione a Restone, Leccio e Prulli, si dovrà aspettare ancora. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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