26, Aprile, 2024

Ato e Sei Toscana, Chiassai: “A favore del commissariamento, serve netta discontinuità con il passato”

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Quella proposta di commissariamento, respinta dal collega di San Giovanni Viligiardi e da altri sindaci dell’Ato, piace invece a Silvia Chiassai. Che commenta: “Condivido la proposta di Ghinelli, la semplice sostituzione dei vertici potrebbe non cambiare nulla”

Si schiera a fianco di Ghinelli, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai, nella complicata partita dell'Ato e dell'ipotesi commissariamento di Sei Toscana. Esprime tutto il suo favore proprio per questa ipotesi: perché affidare al Prefetto la gestione tramite commissari della società che si occupa del servizio dei rifiuti anche in Valdarno aretino sarebbe, secondo Chiassai, "l'unico modo per segnare una forte discontinuità con il passato". 

Una posizione opposta da quella espressa dal collega di San Giovanni, Maurizio Viligiardi, e da altri sindaci in sede di Ato, che hanno espresso il loro dissenso facendo mancare il numero legale, ieri. Silvia Chiassai invece ribadisce: "Ho condiviso la proposta del sindaco di Arezzo Ghinelli, a seguito della comunicazione del Presidente nazionale dell’Autorità anticorruzione, di indicare il commissariamento dei vertici di Sei Toscana attivando una gestione diretta del Prefetto tramite l’operatività dei commissari".

"Ritengo che, dopo aver agito con grande senso di responsabilità per garantire la funzionalità amministrativa dell’Ato evitando il rischio di interruzione di pubblico servizio, si debba agire per una netta discontinuità con il passato – ribadisce il sindaco di Montevarchi – non mi serve altra documentazione a sostegno del forte imbarazzo provato, come sindaco, per gli arresti domiciliari del Direttore Generale dell’Ato Toscana Sud, per l’interdizione dai pubblici uffici per gli amministratori delegati di Sei Toscana e di Siena Ambiente, fino alle dimissioni in massa del Consiglio di Amministrazione. Serve un’azione di forza che non sia più espressione di possibili interessi di parte, per questo motivo auspico che il Prefetto nomini dei commissari, soggetti terzi e slegati da situazioni che hanno generato le odierne indagini in corso".

Nemmeno le dimissioni in massa del CdA di Sei Toscana (che rimarrà in carica fino al 13 dicembre) bastano, secondo Chiassai: "Non mi convincono, insieme all’alternativa proposta, in mano al Prefetto, di una semplice sostituzione dei vertici. Mi sembra che, in questo caso, potrebbe rispondere alla logica del 'cambiare tutto per non cambiare nulla'. Non c’è al momento nessuna condanna degli indagati, ma non posso girarmi dall’altra parte nei confronti di accuse molto gravi su una presunta turbativa d’asta e corruzione, generati da presunti rapporti clientelari che hanno alimentato il sistema di gestione di rifiuti, diventato un business. Occorre ripulire il campo da ogni dubbio riguardante le modalità di affidamento degli appalti pubblici". 

Ricordando come la questione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti sia, a Montevarchi, un problema quotidiano "per un servizio inaccettabile sia per le tariffe che per la qualità offerta", la prima cittadina chiede una "chiusura netta con un passato denso di ombre e di inefficienze. La discontinuità deve prevalere anche in Regione Toscana, per modificare la legge regionale e superare il sistema gestionale dei servizi basato sulle aree vaste, ridando l’autorità decisionale ai singoli Comuni. L’attuale sistema non è più una garanzia di trasparenza, efficacia e economicità del servizio. Non capisco invece a che gioco stiano giocando le forze politiche o i movimenti, sempre pronti a puntare il dito su aspetti poco sostanziali e politicamente molto strumentali, invece di condividere l’obiettivo di mettere in discussione un sistema fallimentare. A me interessano solo i cittadini, da tutelare con un cambiamento radicale del sistema di gestione, senza strapparmi le vesti, come hanno fatto altri, nella difesa a oltranza di portatori di interessi industriali". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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