12, Ottobre, 2024

Lacrime e sangue al Monastero di Santa Maria a Rosano: il miracolo della Statua del sacro Cuore di Gesù

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Nella quiete dell’antico monastero benedettino di Santa Maria a Rosano, a Rignano sull’Arno, un evento prodigioso ha sconvolto, nel 1948, la comunità locale e attirato l’attenzione di fedeli e curiosi da ogni parte d’Italia. Ecco la storia della singolare leggenda avvenuta nel Monastero delle monache di clausura di Rosano.

Verso la metà del Novecento, un uomo donò al Monastero di Rosano una statua del Sacro Cuore Gesù, a seguito di un voto di devozione fatto durante la seconda guerra mondiale. La statuetta rappresentava appunto Gesù Cristo con il Sacro cuore scolpito nel petto, circondato da una corona di spina e sormontato da una croce. Secondo la tradizione orale, la sera del 4 aprile 1948, durante i vespri della domenica “in albis” (cioè la prima dopo Pasqua), la Statua fu protagonista di un evento miracoloso. Tutti coloro che stavano pregando nella chiesa di Rosano notarono improvvisamente che dal volto di Gesù improvvisamente iniziarono a scendere delle lacrime. Presenti al fatto non solo le monache di clausura, ma anche vari credenti trovatosi nella chiesa durante la messa: lo stupore fu generale, ma non si fermò qui.

Il giugno seguente, infatti, la Statua del Sacro Cuore di Rosano fu protagonista di un altro miracolo. Lacrime di sangue iniziarono a scorrere lungo la statua, fatto che si è ripetuto più volte negli anni successivi, sempre secondo la tradizione orale, fino al 1950. A prova di tali miracoli, sono stati conservati diversi oggetti, come i paramenti liturgici macchinati di sangue e le testimonianze giurate dei credenti presenti al fatto.

L’evento miracoloso non sfuggì ovviamente alla Chiesa Cattolica. L’allora vescovo della diocesi mandò tutto il materiale e i racconti al Sant’Uffizio per un’inchiesta ufficiale. Subito venne mandato a Rignano un “visitatore”, padre Luigi Romolo, per sequestrare la Statua del Sacro Cuore Gesù al fine di eseguire delle analisi. Questa venne riposta in un luogo segreto fino al 1952, anno in cui finalmente la statua tornò in Valdarno.

E così, il Monastero a Rosano, negli anni, ha attirato l’attenzione da parte del mondo cattolico. Fra tutte le visite spicca quella dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, poi papa Benedetto XVI, che visitò la chiesa per la prima volta nel 1985. Il papa è poi tornato più volte a Rignano, soprattutto in occasione del Corpus Domini, e le sue visite sono state sempre accompagnate dall’entusiasmo della cittadinanza.

Il Monastero di Santa Maria a Rosano non solo è stato la meta di numerosi credenti e autorità religiose per la statua del sacro cuore gesù, ma anche luogo sacro molto importante. Fondato nel 780, sebbene le prime testimonianze si hanno solo dal XI secolo, momento in cui passò sotto il controllo del conte Guido Conti, la cui figlia qui vi divenne badessa. Grazie alle donazioni della famiglia Guidi a supporto della figlia Berta, il 25 marzo 1130 venne inaugurata una nuova chiesa, anche in onore alla badessa Guidi, morta l’anno precedente. Il monastero venne, poi, distrutto durante le guerre fra i Guidi e i fiorentini per essere ricostruito.

Sottolineare il legame fra il Monastero e la famiglia Guidi è fondamentale per comprendere al meglio l’assetto della struttura stessa. Infatti, la chiesa abbaziale, grazie al patronato feudale, si distingue per l’accuratezza rispetto alle altre chiese romaniche locali. Nonostante i restauri, conserva le strutture del XII secolo, con una facciata semplice e un campanile di ispirazione lombarda. L’interno ha tre navate e una cripta con presbiterio rialzato, simile a San Miniato al Monte. Dal 1502, sotto l’abbadessa Dianora da Filicaia, furono aggiunti elementi rinascimentali come il presbiterio e il chiostro, mentre altri interventi modernizzarono la chiesa nei secoli successivi. Tra le opere conservate al Monastero, anche una Croce: uno studio effettuato nel 2006 dall’Opificio delle Pietre dure ne evidenzia la sua origine antichissima, probabilmente risalente ai tempi delle Crociate.

 

Attualmente, il Monastero di Santa Maria di Rosano continua ad ospitare le suore di clausura, custodendo al contempo numerose opere d’arte e la Statua del Sacro Cuore. Una meta preziosa per tutti i fedeli, ma anche per chi cerca un luogo pregno di spiritualità e pace. 

Foto d’archivio: https://fotografia.cultura.gov.it/iccd/item/FP000001_27

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