30, Giugno, 2024

Parco Eolico di Monte Secchieta. La storia del primo impianto eolico della Toscana ai confini del Valdarno

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Proprio sul crinale del Pratomagno che separa il Valdarno dal Casentino sorge il primo impianto eolico della Toscana, il Parco Eolico della Secchieta. Dal 2001 le tre pale eoliche fanno parte dello skyline del nostro territorio e nel corso degli anni la sua presenza ha suscitato reazioni positive e non. Ecco la sua storia.

Più di vent’anni fa, l’allora Amministrazione del comune di Montemignaio decise di costruire il noto Parco eolico nel crinale che separa il Valdarno dal Casentino, sul Monte Secchieta nei pressi di Poggio alla Risala. Il progetto partì nel 1991 con la società Riva Calzone, azienda costruttrice di turbine eoliche, per terminare nell’agosto 2001. Tuttavia, l’azienda fallì e il progetto fu ultimato da Edison Energie Speciali, che ancora oggi gestisce la struttura. Nello specifico, il Parco Eolico della Secchieta si erge su un’altitudine compresa fra i 1400 e i 1500 metri s.l.m, a circa 9 km dal centro abitato e comprende, in gergo, tre aerogeneratori tripala alti circa 40 m e con pale lunghe 20 senza moltiplicatori di giri, cioè l’unica parte in movimento è il rotore.

L’impianto eolico, in generale, sfrutta questo sistema di turbine eoliche, disposte su un territorio e interconnesse tra di loro con linee elettriche e strade di accesso, per produrre energia elettrica mediante il movimento del vento. Nell’impianto in Secchieta, la produzione di energia elettrica prodotta risulta essere in totale 1,8 MW, che poi viene raccolta in Media Tensione e tramite una dorsale interrata portata al punto di raccolta e alla rete. Al giorno d’oggi, la sostenibilità ambientale si è inserita in numerosissimi progetti della pubblica amministrazione, l’attenzione verso nuove forme di energia rinnovabile e il rispetto dell’ambiente si muovono in parallelo per garantire un futuro migliore a tutti i cittadini. Il Comune di Montemignaio per questi motivi aveva previsto l’inserimento di altre due turbine eoliche nell’impianto, ma il progetto è tutt’ora rimasto sulla carta. I limiti maggiori di tale ampliamenti risiedono nei vincoli paesaggistici del Pratomagno stesso, questo sottolinea l’importanza di un approccio equilibrato che tenga conto sia delle esigenze energetiche che della tutela dell’ambiente e del paesaggio.

L’obiettivo era quello di sfruttare la forza del vento per produrre energia rinnovabile. Una scelta sostenibile alla base dell’Accordo fra il Comune di Montemignaio, Regione Toscana e Provincia di Arezzo, che però non ha trovato tutti d’accordo. Il primo impianto eolico della Toscana ha, infatti, suscitato qualche polemica nel corso degli anni, dall’impatto visivo a quello legato alla produzione di rumore delle pale. Per far fronte a quest’ultima accusa, nel 2008 è stato addirittura organizzato un concerto di musica classica del gruppo regionale “Verdi” ai piedi delle tre pale per trasmettere la mancanza di rumore. Ovviamente di pari passo è sorto anche il dilemma del disturbo che il nuovo impianto potesse arrecare alla fauna locale. Recenti studi hanno evidenziato la presenza di cinghiali, caprioli e molte altre specie nelle vicinanze, compresi gli uccelli che hanno continuato a nidificare nelle prossime vicinanze. Nonostante tutto non va mai trascurato l’impatto visivo e ambientale di un impianto del genere in un museo a cielo aperto come il Pratomagno. Risulta difficile calibrare i lati positivi, come la produzione di energia pulita e l’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica, con quelli negativi.

In conclusione, il Parco Eolico della Secchieta rappresenta un importante passo avanti nella produzione di energia rinnovabile in Toscana, ma anche un banco di prova per la coesistenza tra sviluppo energetico e tutela ambientale. Le controversie e le preoccupazioni sollevate dalla sua costruzione evidenziano la complessità del bilanciamento tra i benefici dell’eolico, come la produzione di energia pulita e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e gli impatti negativi sull’ambiente circostante. Questo rimane un esempio tangibile della necessità di coinvolgere tutte le parti interessate, dalla pubblica amministrazione alla società civile, nel processo decisionale perché solo attraverso un dialogo aperto e una valutazione attenta delle implicazioni a lungo termine sarà possibile realizzare un futuro in cui energia pulita e tutela dell’ambiente vanno di pari passo.

L’immagine dell’impianto eolico è stata ripresa dal sito del comune di Montemignaio

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