Un messaggio per partecipare allo screening per l’epatite C arriverà a ben 982mila toscani, tra i 34 e i 54 anni, partendo da lunedì 18 settembre e proseguendo per due mesi.
Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Regione Toscana e finanziata dal Ministero della Salute, volta alla prevenzione dell’epatite C. Dall’epatite C è, ad oggi, possibile guarire ma il test è fondamentale per la diagnosi perché tale malattia non presente sintomi, evolvendosi fino a diventare cronica e in forme molto gravi e progressive, che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato. I risultati su 1656 persone nelle prime due settimane, fino al 14 settembre, hanno evidenziato sedici persone positive, un dato purtroppo in linea con le statistiche di diffusione della malattia nella popolazione toscana ed italiana. In ogni caso, chi non ricevesse il messaggio e fosse nella fascia d’età corretta, può comunque recarsi autonomamente in una delle sedi dove viene effettuato l’esame. Il test si può fare, infatti, in una delle sedi delle associazioni di volontariato che hanno aderito alla compagnai oppure nelle sedi delle Asl nei giorni e orari indicati al seguente sito della Regione. Eugenio Giani Presidente della Toscana: “Dopo l’emergenza pandemica stiamo concentrando le nostre energie sul fronte della prevenzione, che è importante per la salute dei singoli ma anche per tenere sotto controllo i costi collettivi a carico del sistema sanitario”.
Simone Bezzini Assessore al diritto alla salute: “La campagna è partita all’inizio di settembre e i numeri delle prime settimane (con le prime prenotazioni fatte ancora prima dell’invio degli sms ndr) sono incoraggianti e confermano una diffusa cultura della prevenzione tra le toscane e i toscani, che hanno subito risposto bene all’avvio della campagna. Con gli sms vogliamo rafforzare ulteriormente il messaggio che dall’epatite C è possibile guarire ma per farlo è necessario diagnosticata. L’augurio è che il maggior numero di persone tra i 34 ai 54 anni si rechino in una delle sedi per effettuare il test cogliendo l’opportunità di questa campagna di prevenzione: grazie al test veloce, infatti, coloro che sono inconsapevoli di avere l’epatite C possono avere tempestivo accesso alla cura che vuol dire guarire. Un ringraziamento va anche ai professionisti delle Asl e delle associazioni di volontariato che stanno garantendo il regolare svolgimento dei test e un’ampia copertura su tutto il territorio regionale”.