16, Giugno, 2024

Vannelli replica alle accuse di Vadi:” Anzichè preoccuparsi dei libri che presento, il PD dica la verità ai sangiovannesi sulla discarica”

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Lisa Vannelli per le Liste Civiche Sangiovannesi replica all’attacco di Progetto per San Sangiovanni sulla presentazione del libro di Manuel Vescovi e Francesco De Stefano. 

Le parole della candidata Vannelli:”Apprendo con piacere, da un recente comunicato stampa, che le presentazioni di libri ai quali sto partecipando, nel corso di questa campagna elettorale, non sono particolarmente gradite al PD locale per il “pedigree” politico di qualche autore. Me ne dispiaccio grandemente perchè, a differenza di qualcuno, do grande valore ai contenuti culturali di un’opera e mi ritengo una persona di ampie vedute, in grado di andare oltre la provenienze politica di un autore, valutando il contributo di un testo alle tematiche di interesse di una comunità, a prescindere dalle scelte politiche di chi ha contribuito a scriverlo.”

Continuano:”Ed ho consapevolmente scelto di presentare il libro di Francesco De Stefano e Manuel Vescovi perchè porta l’attenzione sul tema dei giovani, delle loro speranze, paure ed incertezze all’interno di un mondo che a stento può fornire loro risposte, sebbene difficilmente riesca a reggerne il ritmo. Un’opera, in sostanza, foriera di molti spunti contenutistici e di molti insegnamenti per chi, come me, si appresta a candidarsi alla guida di una città. Un’opera che, prima di sfruttare come pretesto per attaccare quando due giorni prima si è chiesto di tornare sui contenuti, forse andrebbe letta attentamente, altrimenti si rischia di finire come il rogo di libri di Mao.”

“Detto questo, raccolgo un recente invito, pervenuto sempre da una lista a sostegno della candidata Sindaco Valentina Vadi, dove mi si chiedeva di tornare “sui temi inerenti la città” per rilanciare su un tema a me molto a cuore, emerso potentemente ieri sera in occasione del mio incontro con i cittadini della Badiola, l’ambiente. Voglio chiarire un punto: il capitolo Podere Rota non è affatto chiuso, come una certa amministrazione vorrebbe far credere. La decisione dell’ATO di non utilizzare più la discarica di Podere Rota per i rifiuti urbani non significa la CHIUSURA della discarica come l’attuale amministrazione vuol far credere, prendendosene addirittura il merito.

La discarica non è stata assolutamente definita CHIUSA e nemmeno è stata riconosciuta l’incompatibilità ambientale per poter bloccare ogni ampliamento. Non è stata ampliata a causa delle gravi indagini in corso ma una volta caratterizzato il grado di contaminazione e poi bonificata, l’ipotesi di ampliamento potrà tornare a presentarsi sul tavolo della Regione. Tanto più che nel 2023 proprio la Regione ha aperto altri procedimenti autorizzativi per la realizzazione di nuovi impianti di trattamento di rifiuti, nel più totale silenzio dell’attuale Amministrazione. Mentre qualcuno, proprio in questi giorni, ribadisce il successo ottenuto con la chiusura ai rifiuti urbani da parte dell’ATO e dando ad intendere che si tratti della chiusura definitiva, io pongo una semplice domanda: a chi interessa lo stato di salute dei sangiovannesi e del nostro territorio? Arriverà mai la bonifica da tutte le contaminazioni, la chiusura definitiva dell’impianto e di tutto il sito? Perchè è bene essere chiari: solo allora si potrà parlare di giustizia per questo territorio e non di meriti!”

Voglio essere ancora più chiara: per Podere Rota chiederemo la chiusura definitiva dell’impianto, con avvio delle procedure per la bonifica (non solo quella post mortem ma anche quella da tutti i veleni emersi nelle indagini in atto da parte dalla Magistratura) e la richiesta di una Legge Regionale ad hoc che conferisca un indennizzo per tutti i comuni coinvolti, anche San Giovanni Valdarno, per far sì che la nostra città abbia almeno 1 milione di euro per ogni anno di disagio subito. Deve essere avviata una indagine sanitaria per comprendere lo stato di salute dei cittadini e, compatibilmente, alla luce di quanto emergerà dall’inchiesta in atto, mi batterò per dichiarare l’incompatibilità ambientale del sito, per bloccare definitivamente qualsiasi attività di sfruttamento dei rifiuti PER SEMPRE.”

Sempre per restare in tema di salute pubblica: mi opporrò in qualsiasi sede per la non realizzazione del Tempio Crematorio. 3500 Sangiovannesi hanno firmato per impedirne la realizzazione, la cittadinanza non è mai stata preventivamente informata, come l’Ammministrazione ha sostenuto nel corso del Consiglio Comunale aperto di qualche mese fa. Vogliamo commissionare un sondaggio per sapere quanti Sangiovannesi erano stati consultati dall’Amministrazione prima di prendere decisioni, come affermato dal Sindaco nel corso del Consiglio Comunale aperto?

Vogliamo andare a vedere i dati certificati, relativi all’inquinamento di tali impianti?
Penso non ce ne sia la necessità, dal momento che è chiaramente emersa la volontà dei Sangiovannesi di non procedere alla realizzazione di tale impianto. Ed almeno su questo, chiedo ascolto della volontà non della sottoscritta ma dei cittadini.
San Giovanni ha già dato abbastanza in termini di inquinamento ambientale: basta con il business sulla pelle dei Sangiovannesi!

Concludono:”Infine voglio porre una domanda precisa circa il Registro dei Tumori. Sono stati mai chiesti i dati da parte del Sindaco? Dove sono stati resi noti e quando? Come fa la nostra città ad avere un quadro chiaro dei dati del territorio se nessuno si è mai preoccupato di richiederli e di renderli noti?”

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