Mentre il Consiglio di Stato, con la sentenza depositata l’11 marzo, riconosce le buone ragioni dei piccoli Comuni che si stanno contrapponendo al piano industriale di Poste Italiane, arriva l’annuncio di un allungamento dei tempi nel programma di chiusura degli uffici
Non si ferma la battaglia dei comuni in cui hanno sede i piccoli uffici postali destinati alla chiusura dalla riorganizzazione di Poste Italiane. In Valdarno sono interessati gli uffici di Pieve a Presciano, Campogialli, Meleto e Mercatale: e se da una parte il Consiglio di Stato ha appena riconosciuto la legittimità delle proteste dei comuni, dall'altra Poste Italiane ha annunciato stamani un allungamento dei tempi verso la chiusura.
I giudici della sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n.1262 depositata l'11 marzo, riconoscono le buone ragioni dei piccoli Comuni che si stanno contrapponendo al piano industriale di Poste Italiane, che dal 13 aprile dovrebbe condurre in Toscana alla chiusura di 64 sedi e al ridimensionamento di 37. La sentenza afferma che “Poste non può fare spending review sulle spalle dei piccoli centri, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici”. Per questo motivo, concludono i giudici amministrativi, “le chiusure devono tenere conto della dislocazione degli uffici, con particolare riguardo alle aree rurali e montane, e anche delle conseguenze che la presenza ha sull'utilità sociale”.
“Stesse ragioni per cui ci stiamo battendo in Toscana per evitare le chiusure previste – commenta il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – intanto stamani da un incontro che si è tenuto tra Regione Toscana, Uncem, Anci, e il responsabile di Area territoriale di Poste Italiane per le regioni di Toscana e Umbria, Michele Deiana, è emersa la volontà di Poste di concedere una pausa per permettere ai Comuni Toscani, assistiti da Anci ed Uncem, di presentare in tempi brevissimi alla Direzione regionale di Poste italiane una proposta alternativa sul piano di razionalizzazione degli uffici postali”.
“Bene la pausa – conclude Giurlani – ma continuo a credere che sia necessario, mai come in questo momento, l'intervento del Governo per porre fine a questa situazione che rischia di rotolare in avanti senza alla fine dare esiti soddisfacenti”.