29, Marzo, 2024

Treno della memoria, dalla Toscana partono oltre 550 studenti. Presente anche un gruppo del Valdarno

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L’edizione 2019 del treno, realizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con il Museo della deportazione di Prato, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica, si terrà dal 20 al 24 gennaio

Partirà il 20 gennaio l'undicesimo treno della memoria toscano, nell'anno in cui si ricorda il centenario della nascita di Primo Levi, lo scrittore e sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz. Rientrerà il 24. L'edizione 2019 è stata organizzata come sempre dalla Regione Toscnaa in collaborazione con il Museo della deportazione di Prato, sotto l'Alto Patronato del presidente della Repubblica. Oltre 550 gli studenti che parteciperanno, di questi alcuni sono valdarnesi. 14 frequentano l'Isis Valdarno.

"Sono 18 anni che la Regione organizza ad anni alterni il treno della memoria e siamo prossimi alla nuova partenza, domenica mattina – ha spiegato la vicepresidente della Regione Monica Barni – L'importanza di questa iniziativa risiede nel fatto che è un progetto, un progetto che si rinnova e vede coinvolti insegnanti e ragazzi. Il nostro obiettivo è la conoscenza, quella degli eventi e quella delle scelte che hanno portato alle pagine più buie della nostra storia. Non è una memoria sterile, vogliamo che i ragazzi attraverso i loro insegnanti arrivino ad Auschwitz consapevoli di quello che andranno a vedere e possano con i occhi essere testimoni dell'orrore che si è consumato in quei luoghi".

"Questo treno parte in un momento in cui la situazione in Italia e in Europa oggi sta peggiorando – ha detto Ugo Caffaz – , la storia è fatta di corsi e ricorsi ma il nostro compito consiste proprio nel far sì i ricorsi non possano più avvenire e per questo ci vuole quello che si chiama "controllo primario", cioè l'educazione dei ragazzi e l'aggiornamento degli adulti. Quindi noi continueremo in questo progetto del Treno finché possiamo. Qust'anno è previsto anche un incontro con la Commissione europea che è bene i ragazzi conoscano così come è bene che la Commissione veda e conosca i ragazzi. La Regione Toscana ha inventato questo contributo e continua a farlo sostenendone i costi che non sono banali ma la cultura che dobbiamo rilanciare non ha costi".

Sono passati diciotto anni da quando nel 2002 la Regione Toscana decise di portare in Polonia gli studenti delle scuole superiori e poi anche dell'Università: per non dimenticare e per capire, per ascoltare dai sopravvissuti e per vedere di persona gli orrori di quello che è stato lo sterminio nazista.

Sono 555 gli studenti delle scuole superiori che faranno il viaggio della Memoria edizione 2019. Sono ragazze e ragazze di quarta e quinta di tutte le province toscane. Sono stati selezionati attraverso corsi di formazione all'interno di ogni istituto. La Regione ha sostenuto le spese di viaggio e soggiorno di 480, la maggior parte quindi, otto studenti per ogni professore. Altri quindici partecipano grazie al contributo di enti, le stesse scuole ed associazioni. Assieme a loro ci sono 60 studenti universitari dei tre atenei toscani, che viaggiano grazie al contributo dell'Azienda regionale per il diritto allo studio. Sessanta sono anche i docenti selezionati in base al curriculum e che si sono formati con la Summer School del luglio scorso, più un docente di sostegno. Infine undici privati, che salgono sul treno a proprie spese per un percorso di conoscenza e crescita personale.

Tra gli studenti che partecipano 14 frequentano i tre indirizzi, ITe, IP e ITT, dell'Isis Valdarno.

Immancabili e fondamentali come sempre, i compagni di viaggio eccellenti, ovvero i testimoni: Andra e Tatiana Bucci, le sorelline scampate a Birkenau e al dottor Mengel, affezionate al viaggio della memoria toscano, e Silva Rusich, la figlia di Sergio Rusich deportato politico al lager di Flossenburg ed esule istriano, testimone della deportazione politica, che infatti viaggia come rappresentante dell'Aned. Sul posto, a Cracovia, si unirà al gruppo dei testimoni Vera Vigevani Jarach, testimone di due storie: esule in Argentina per le leggi razziste del fascismo e madre di una desaparecida durante la dittatura di Videla. A rappresentare la Regione a capo della delegazione regionale, sul treno, sarà la vicepresidente della giunta regionale toscana Monica Barni.

 

 

 

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