L’indagine è stata condotta da guardie forestali e finanzieri dei comandi di Livorno, Arezzo, Pisa, Pistoia e a Brescia per conto della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e coordinata dal procuratore capo di Livorno. Sei gli indagati, tra questi non risulta nessun dirigente della società che gestisce la discarica terranuovese
L'ipotesi è smaltimento illecito di rifiuti speciali tramite impianti che non avrebbero potuto trattarli: per questo le guardie forestali e i finanzieri dei comandi di Livorno, Arezzo, Pisa, Pistoia e a Brescia per conto della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e coordinati dal procuratore capo di Livorno hanno sottoposto a perquisizioni e controlli alcune aziende che operano nel settore dei rifiuti. Tra queste anche la discarica di Podere Rota dove sono stati acquisiti documenti.
Sembra si tratti di fanghi di concerie provenienti dalla zona di Santa Croce sull'Arno che sarebbero finiti nella discarica terranuovese senza il dovuto trattamento.
Sei le persone indagate: tra queste non figurano i vertici della società che gestisce la discarica di Podere Rota.
