22, Novembre, 2024

Lorenzini, strappo definitivo: lancia la sua lista civica. “Condizioni del Pd inaccettabili, ma ho un progetto da portare avanti”

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A Rignano il sindaco Pd uscente rompe con il partito e annuncia la sua candidatura “con una lista civica di centrosinistra, che sia inclusiva”, spiega. Si chiamerà “Insieme per Rignano”. In una conferenza stampa traccia il percorso che lo ha portato a questa scelta

Il sindaco uscente di Rignano sarà di nuovo candidato, alle amminstrative di giugno: ma non con il Pd, non con il partito di cui fa parte, o meglio, ormai, sarebbe meglio dire faceva parte. Lo strappo definitivo si è consumato in seno all'assemblea, luendì sera: "Mi hanno posto quattro condizioni inaccettabili", ripete Daniele Lorenzini. "Non le ho accettate, e a quel punto avevo due scelte: ritirarmi a fare il nonno, oppure portare avanti il progetto per Rignano, con una lista civica di centrosinistra. Ho deciso di candidarmi". 

C'è già un nome, per questa lista: si chiamerà "Insieme per Rignano – Daniele Lorenzini sindaco". Non ci sono ancora i nomi di altri partecipanti: "Ma ci stiamo lavorando, siamo pronti al dialogo con le associazioni, con i cittadini, con tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra e che, comunque, hanno valutato positivamente questi cinque anni in cui abbiamo amministrato Rignano". 

Perché Lorenzini intende ripartire proprio da lì, da quello che è stato fatto: "Sul fronte del sociale, dei lavori pubblici, sono fiero di essere chiamato 'il sindaco dei marciapiedi'; ma anche nella lotta alle ludopatie, nei servizi all'infanzia, negli investimenti. Abbiamo fatto molto, e anche il Pd, nell'assemblea del 16 febbraio scorso, lo aveva riconosciuto in un documento, sulla base del quale aveva approvato la mia ricandidatura per acclamazione", ricorda Lorenzini. 

Da quel 16 febbraio, però, è cambiato tutto. Lo stesso sindaco uscente ripercorre le tappe: "In quell'occasione, sbagliai: accettai la candidatura senza porre le mi condizioni, di una lista aperta. Però non mi aspettavo quello che sarebbe successo dopo, a partire dalla scissione del Pd. In seguito a quelle vicende nazionali ho rilasciato dichiarazioni, relative al Partito, che evidentemente hanno incrinato il rapporto di fiducia", è la sua constatazione. 

E il caso Consip, e Tiziano Renzi? "Penso, spero, e da parte mia sicuramente è così, che i dissapori che ci sono stati all'interno del Pd a Rignano siano soltanto politici, e niente abbiano a che vedere con il fatto che io sono stato chiamato a testimoniare. Non mi pento di averlo fatto perché è un dovere di cittadino, testimoniare e dire la verità. Ma non credo e non penso che sia stata questa la causa della rottura. Per il resto, per le amicizie dovrebbero andare al di là delle opinioni", taglia corto. "Ma non voglio parlare di Tiziano Renzi nello specifico, lui ha espresso la sua posizione in assemblea, altri hanno detto la loro". 

Non entra nel merito della politica nazionale, né si esprime sulle prossime primarie, Daniele Lorenzini. "Noi ci candidiamo per governare questo paese, Rignano sull'Arno, e ci rivolgiamo agli elettori rignanesi. A loro chiediamo solo una cosa: se pensano che in questi cinque anni abbiamo lavorato bene, ci rendano la fiducia". Si sente ancora membro del Pd? "Il decadimento è una procedura automatica, ad ogni modo ancora non ho avuto comunicazioni in merito". Teme il rischio di una Montevarchi bis, con il sindaco uscente che si batte contro il Pd e alla fine il centrodestra che prevale? "Spero e mi auguro di no, Rignano ha sempre espresso un elettorato fortemente connotato a sinistra", conclude Lorenzini, chiudendo la conferenza stampa con un ricordo al partigiano rignanese Valgimigli, di cui in mattinata si sono celebrati i funerali. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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