Questa mattina alcuni ragazzi dell’Itis di San Giovanni hanno partecipato all’incontro con lo scrittore Gianrico Carofiglio, all’interno dell’edizione annuale del premio letterario organizzato dalla scuola. Un’occasione per parlare di lettura, scrittura e dell’impoverimento del linguaggio attuale
La scrittura non può esistere senza lettura, sono due aspetti indivisibili e fondamentali. Questa mattina lo scrittore Gianrico Carofiglio ha approfondito le tematiche legate al suo lavoro e alle opere con alcuni ragazzi dell’Itis “G. Ferraris” di San Giovanni, dove ha partecipato all’incontro organizzato per la settima edizione del premio letterario, quest’anno dedicato a lui.
“Quest’anno abbiamo scelto Carofiglio, un personaggio internazionale, con i libri tradotti in 25 lingue, con un passato da magistrato e senatore, molto interessante per i ragazzi” – ha spiegato la professoressa Lorenza Posfortunato che organizza il premio – “Carofiglio spiega l’importanza della lettura e della scrittura anche per le idee, perché sostiene che “Le idee esistono solo se abbiamo il linguaggio per esprimerle”. Un modo per far acquisire ai ragazzi una nuova consapevolezza. Crediamo in questo premio per la formazione culturale, per incentivare alla lettura e alla scrittura complessa”.
Incentivare come strumento per affrontare anche le sfide della vita, arricchire la vita di competenze, di idee e maggiore consapevolezza, ha aggiunto la professoressa Posfortunato. Un richiamo nella riflessione proprio alla frase stampata anche sui manifesti e tratta da uno dei libri di Carofiglio: “Un conto è aspettare l’onda, un conto è alzarsi sulla tavola quando arriva”.
Su questi concetti si è aperto l’incontro con l’autore, che ha analizzato l’aspetto fondamentale della lettura per tutti, anche per i giovani, e per coloro che vogliono dedicarsi alla scrittura: un lavoro duro, faticoso, perché vuol dire usare le parole adeguate per esprimere sentimenti, la storia e le idee, ma che sa trasmettere enormi soddisfazioni.
“Leggere e scrivere sono attività straordinarie, connesse, perché sono entrambe attività creative” – ha spiegato Carofiglio – “Dentro al libro, ci sono alcuni spazi che vengono lasciati vuoti proprio perché deve essere la fantasia del lettore a colmarli, cosa che invece manca nei film. Scrivere è faticoso, a volte frustante, ma ti spinge la necessità e la voglia di raccontare storie, come è accaduto a me, e quando scopri che il tuo libro è piaciuto, non c’è gratificazione più grande”.
Molte sono state le domande dei ragazzi che hanno partecipato all’incontro: da come si diventa scrittore, appunto, alle varie forme di ispirazione, la riduzione dei tempi di lettura e il linguaggio moderno sempre più semplificato. “L’impoverimento della lingua è un tema complesso, anche a causa di un uso eccessivo o sbagliato dei social network si arriva a una riduzione del linguaggio ai minimi termini”.
“Essere capaci di parlare agli altri, di avere un lessico ricco, ci permette non solo di trasformare ciò che descriviamo, ma è anche una garanzia maggiore per affrontare l’esistenza” – ha aggiunto lo scrittore – “La lettura diventa allora l’unico strumento per combattere questo impoverimento. Iniziative come questa sono modi intelligenti per promuovere la lettura, rivendicandone il piacere. Quando persone o professori riescono a mettere i giovani su questa strada, vedo il loro approccio cambiare completamente”.
Intanto rimane ancora aperto fino ad aprile il bando del premio letterario, al quale possono presentare i propri lavori tutti gli studenti iscritti a un istituto di scuola secondaria superiore. Durante tutto l’anno i professori lavorano con i ragazzi sull’autore scelto per arrivare all’incontro e poi alla premiazione degli elaborati a maggio. Il premio è stato organizzato con il sostegno della Banca del Credito Cooperativo del Valdarno e Power One, presenti entrambi alla mattinata.