Dopo oltre due anni di lavoro di restauro sul fossile, ritrovato nell’estate del 2016 al Tasso, ora il cranio può essere finalmente esposto. L’inaugurazione del nuovo allestimento è in programma sabato al Museo Paleontologico
Trova finalmente la sua casa definitiva, con la collocazione nel Museo Paleontologico di Montevarchi, il fossile di Mammuthus meridionalis del Tasso, un bellissimo cranio con difese, un’ulna e vari frammenti di un esemplare vissuto oltre un milione di anni fa nel paesaggio “africano” di quello che oggi è il Valdarno superiore.
Scoperto per caso, il Mammuthus è presto diventato famoso: tutto è iniziato con due piccoli segni sul terreno ai bordi di una balza vicino alla frazione del Tasso, a Terranuova. Due cacciatori di passaggio, con un eccezionale spirito di osservazione, si rendono conto che quel tratto di terreno può nascondere un fossile preistorico, e attivano le autorità competenti.
La Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Siena, l’Accademia Valdarnese del Poggio il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze organizzano lo scavo e le prime fasi di studio, prospettando la futura musealizzazione nel Museo Paleontologico di Montevarchi, da sempre punto di riferimento per il patrimonio fossile del territorio. È il settembre 2017 quando il fossile viene finalmente rimosso dal luogo del ritrovamento.
Il percorso di restauro è stato particolarmente complesso, anche per le dimensioni del fossile, incompatibili con qualsiasi laboratorio ordinario. E così in una prima fase viene portato avanti in un laboratorio allestito all'interno di un capannone messo a disposizione da un'azienda, la Moretti Spa, al Porcellino. Poi, a luglio 2018, il trasferimento in sicurezza all'interno del Museo Paleontologico di Montevarchi, dove va avanti il restauro.
Nel frattempo iniziava una campagna di partecipazione, ‘SOS Mammuthus’ che dalle piazze reali e virtuali ha portato centinaia di persone a contribuire direttamente alla raccolta fondi per dare al fossile una nuova casa. Non solo una questione di spese: i numerosissimi amici del Mammuthus hanno animato una originale iniziativa di voto sul nome da dare al fossile, i cui risultati saranno annunciati proprio in occasione dell’inaugurazione.
Ora dunque, uno spazio del Museo Paleontologico, appositamente attrezzato per il nuovo ospite, espone al pubblico il cranio di Mammuthus restaurato, insieme ad installazioni video che consentono di ricostruirne la storia, i caratteri scientifici, il racconto dell’avventurosa scoperta. Il singolo reperto, spiegano i curatori, trova il suo interesse quando viene collocato nel contesto ambientale e geologico: il nuovo allestimento offrirà così ai visitatori la possibilità di conoscere direttamente un testimone del paesaggio valdarnese della preistoria e dei suoi cambiamenti, andando così a completare idealmente il nuovo volto di un museo che fin dalla riapertura nel 2014 si è orientato alla didattica e alla comunicazione scientifica verso il territorio .
Sabato 21 dicembre, dalle ore 15:30, presso il Museo Paleontologico si terrà l’inaugurazione, con la cerimonia alla presenza delle autorità, con posti numerati e prenotazione obbligatoria per la sala grande dell’Accademia; durante tutta la giornata di domenica il museo offrirà visite guidate gratuite per vedere da vicino questa bella novità.