23, Novembre, 2024

Domenica la festa ad Agri Punk ad Ambra: un rifugio per gli animali in libertà salvati dallo sfruttamento

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Alle porte di Ambra c’è un rifugio per animali e azienda agricola bio-vegana nata con la conversione di un luogo che fino a due anni fa ospitava un allevamento intensivo di tacchini. Desirée e David ci guidano alla scoperta del loro progetto e degli ospiti. Domenica 20 marzo la festa per celebrare un anno dalla nascita dell’associazione

Giorgina è l’unico tacchino salvato dall’allevamento intensivo presente fino a due anni fa in località L’Isola, ad Ambra. Adesso il luogo è diventato un rifugio per animali da reddito e azienda agricola bio-vegan a sostegno dello stesso, grazie all’impegno e alla determinazione di Desirée Manzato e David Panchetti, che sono riusciti a convertire il luogo, ospitando più di quaranta animali di varie specie: mucche, capre, maiali, galline e polli, pecore, pennuti e anche Pablo, il cinghiale ferito da una fucilata da cucciolo e “adottato” poi dai residenti di San Leolino.
 
Dal progetto è nata un anno fa un’associazione, Agri Punk Onlus, che dà il nome anche al luogo: un grande spazio aperto a disposizione degli animali, un intero podere dove ancora sono presenti i capannoni vuoti simbolo di quell’allevamento intensivo che vedeva ammassati migliaia di tacchini, fino a 40.000: “Un vero e proprio lager, senza luce naturale, dove gli animali erano sfruttati, in pessime condizioni di vita, senza mai uscire, e nutriti artificialmente per quel tempo necessario prima di spedirli al macello. Anche questo è l’allevamento a terra, poiché altrimenti non sarebbe possibile allevarli in modo naturale, per produrre tali quantità per il commercio e a prezzi bassi”, racconta Desirée.
 
Il sogno era realizzare un luogo dove animali e persone potessero convivere in armonia, senza sfruttamento, accogliendo gli animali salvati da morte, prigionia o maltrattamenti per farli vivere in libertà, a contatto con la natura e soprattutto senza fini legati alla produzione, al consumo e macellazione: un rifugio antispecista. “Dopo due anni di insistenza, tentativi e proposte, siamo riusciti finalmente a coronarlo, grazie anche al sostegno di associazioni e gruppi che ci hanno aiutato lo stiamo acquistando con affitto a riscatto”.
 
Oltre a questo, Agri Punk è anche un’azienda agricola che porta avanti un'agricoltura sostenibile, biodinamica, recuperando sementi e piante antiche e tradizionali, autoctone, soprattutto delle varietà che si sono un po’ perse.
 
“Anche l’estensione della proprietà è una risorsa come pascolo per la presenza di sottobosco, frutteti e diversi tipi di terreno per l’alimentazione e la salute degli stessi animali con vari tipi di vegetazione ed erba che possono mangiare”, spiega Desirée. Per mantenere gli animali, poi, si avvalgono del recupero di cassette di verdure avanzate a mercati o ingrossi, mentre altre cose, come il fieno, vengono acquistate. “Abbiamo tutti animali recuperati, salvati in vari modi, segnalati dalla Provinciale o dalla rete di gruppo e associazioni in tutta Italia con cui siamo in contatto”, aggiunge David.

“Ci sono comunque alcune spese da sostenere e per far questo ci aiutano finanziamenti di privati o associazioni, niente di pubblico o istituzionale, anche perché gli eventuali bandi sono indirizzati ad allevamenti o agricoltura finalizzati alla produzione per il mercato.
Oppure l’autoproduzione di prodotti naturali e quella alimentare, siamo a disposizione per preparare aperitivi e buffet per varie iniziative o le organizziamo noi per autofinanzi manto. Inoltre io mi occupo di alcune riparazioni informatiche: sono tutte possibilità per guadagnare qualcosa in più. Se poi ci sono persone che ci aiutano qui, nel lavoro nostro di tutti i giorni con gli animali, abbiamo più tempo per l’autoproduzione".
 
Domenica 20 marzo le porte di Agri Punk saranno aperte per uno speciale evento per celebrare un anno dalla nascita ufficiale dell’associazione: dalle ore 10 la visita per conoscere da vicino non solo Giorgina e Pablo, ma anche Verdena, Polz, Pinckerton, Coco, Mela, Nubi e tutti gli altri ospiti presenti all’Agri Punk. E allo stesso tempo, uno sguardo a quei capannoni per capire cosa vuol dire allevamento intensivo per la vita degli animali.

Dopo un pranzo a buffet autoprodotto, nel pomeriggio alle ore 15 l’incontro con il giornalista Lorenzo Guadagnucci della redazione radiofonica Restiamo Animali: un dibattito sulle intersezioni tra la questione animale e le altre questioni di giustizia. “Perché gli allevamenti intensivi sono la punta dell'iceberg di tutte le logiche di dominio, sottomissione, repressione e sfruttamento delle quali siamo tutti vittime e a volte carnefici senza rendercene conto. L'assonanza tra queste pratiche, che coinvolgono animali umani e non umani in questo luogo è tangibile ed innegabile”.
 
Agri Punk è aperto anche in altre occasioni a tutti coloro, vegani e non solo, che vogliono venire a conoscere da vicino la realtà di questo rifugio per animali o che vogliono impiegare alcune ore della giornata o della settimana a collaborare con l’associazione, presente anche con uno stand alle iniziative locali. Per contattare Desirée, David e gli altri membri è possibile visitare la loro pagina Facebook, il loro blog oppure inviare una mail a agripunkonlus@gmail.com .

 

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