Aggrediti gli animali di Egidio Marcia, allevatore del Valdarno tra la Val d’Ascione e Campogialli. I problemi su due fronti: allevatori in ginocchio e cittadini impauriti da attacchi che diventano oramai frequenti
I lupi tornano ad attaccare: questa volta in pieno giorno e vicino alle case. Esasperato Egidio Marcia, allevatore del Valdarno tra la Val d’Ascione e Campogialli, nel comune di Terranuova. I problemi sono duplici: allevatori in ginocchio e cittadini impauriti da attacchi che diventano oramai frequenti. Un altro atttacco risale a settembre.
“Dall’inizio dell’anno ho perso circa quaranta capi – spiega Marcia – nell’ultima settimana ogni due giorni ho subìto un attacco da parte dei lupi, ieri al ritorno da Siena dove mi trovavo per un incontro organizzato dalla Coldiretti su questa problematica, l’ultimo ritrovamento della carcassa di uno dei miei montoni”.
“Abbiamo denunciato da mesi – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli – una situazione di emergenza legata alle predazioni. I numeri parlano da soli e dicono poco della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi, attacchi non solo di lupi ma anche individui ibridi”.
Dopo una lunga vertenza di Coldiretti, nei giorni scorsi è arrivata la risposta dell’Assessore Remaschi: la Regione Toscana intende muoversi su tutti i fronti compreso quello di un risarcimento dei danni più congruo per le azioni dei predatori.
L'allevatore valdarnese continua spiegando i problemi legati alla sua azienda agricola e alla sicurezza della sua famiglia: “Il problema è su due fronti da una parte i danni ingenti che gli attacchi provocano alla mia azienda agricola, mia moglie alle 8 del mattino, affacciata alla finestra di casa, si è trovata difronte la scena di un lupo che stava sbranando uno dei nostri capi, lei è rimasta inerme e terrorizzata, abbiamo poi trovato un lupo difronte alla stalla, a poche decine di metri dalla nostra abitazione, in pratica ci ritroviamo a convivere con questo animale di giorno e di notte. L’altra questione – illustra l’allevatore è proprio legata alla sicurezza, noi abbiamo dei nipotini che ci vengono a trovare e sono impauriti come lo siamo noi, non sapendo cosa ci potremmo trovare difronte, i lupi diventano pericolosi anche per l’uomo”.
“Io non abito in alta collina, vivo in una zona dove i terreni sono tutti coltivati ma gli animali sono ovunque, il danno non si limita ai capi sbranati, perché quelli che restano sono stressati e risentono di questa situazione quindi le difficoltà sono molteplici, a cominciare dagli aborti che sono un vero problema, da quando ci sono questi attacchi, ho il 40% in meno della produzione e poi – insiste l’imprenditore agricolo – a questo punto non sappiamo più che fare, non posso avere tre persone a guardare le pecore, chi le paga? Per un’azienda come la mia sono un costo enorme che non mi posso permettere”.
“Sono mesi – ha ribadito Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti regionale – che abbiamo denunciato in molte aree della Toscana una situazione di emergenza legata alle predazioni. Basti pensare che per il triennio 2014 – 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 1.348 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera i 3 milioni di euro, uno stato drammatico”.
Tra le richieste formalizzate da Coldiretti alla Regione anche quella di garantire la puntuale e corretta quantificazione e liquidazione dei danni.
“Il clima è di sfiducia fra gli allevatori e l’allarme è alto fra i cittadini – segnala il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – le aziende sono in forte difficoltà e stanno facendo sforzi enormi per restare in piedi. Come Coldiretti stiamo portando avanti la nostra battaglia a favore delle imprese, da ultimo l’incontro di ieri mattina a Siena, organizzato dalla Coldiretti regionale al quale abbiamo partecipato con una delegazione di imprenditori agricoli aretini vittime degli attacchi da predatori. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla lunga vertenza aperta da Coldiretti, che nei giorni scorsi aveva dichiarato lo stato di mobilitazione, presentando alla Regione Toscana un documento di richieste per l’insostenibile stato nel quale sono costretti ad operare gli allevatori”.