22, Novembre, 2024

Aer risponde alle polemiche: “Nessun rischio fallimento, il ricorso al Tar era necessario per salvaguardare il patrimonio pubblico”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

“Il Piano di Ambito ha cambiato le carte in tavola, e il termovalorizzatore è diventato insostenibile: le tariffe a carico dei cittadini sarebbero esorbitanti”, spiega in una nota la società Aer Impianti Srl. “Il tutto per decisioni politiche, non per diminuzione dei rifiuti prodotti”. Il ricorso al Tar, secondo il gestore, era un atto dovuto per tutelare i cittadini, i comuni e il patrimonio pubblico

Nessun rischio di fallimento, ma un Piano di Ambito inapplicabile, e che comporterebbe un forte aggravio dei costi per i cittadini. Sono queste le motivazioni che hanno spinto la società Aer Impianti Srl, nata nel 2010 per occuparsi della realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione di Selvapiana, a presentare ricorso al Tar proprio contro quel Piano. 

Dopo le polemiche di questi giorni, dunque, a parlare è la stessa società. Lo fa in una nota firmata anche da Mauro Pinzani, Sindaco di Rufina nonché Presidente del Patto di Sindacato dei Soci pubblici di Aer Impianti e tra gli azionisti di maggioranza dell’Azienda. "Il ricorso al Tar si è reso necessario per tutelare gli investimenti fatti da AER Impianti Srl e quindi il patrimonio che questa costituisce per le nostre comunità", è la prima precisazione.

"L’approvazione, in data 7 aprile 2014, del Piano di Ambito da parte di Ato Toscana Centro e la validazione della Provincia di Firenze hanno, infatti, cambiato le carte in tavola per quanto riguarda il destino dell’impianto di Selvapiana, nel Comune di Rufina. Il Piano prevede oggi 45mila tonnellate di rifiuti annui per Selvapiana, ben diversamente da quanto stabilito dagli stessi interlocutori (Ato e Provincia) con il Piano Interprovinciale dei rifiuti Firenze-Prato-Pistoia varato nel dicembre 2012, in cui la previsione di rifiuti totali annui per l’impianto della Valdisieve era di 60mila tonnellate".

Vengono dunque a mancare circa 15mila tonnellate l'anno dei rifiuti, e questo metterebbe in dubbio l'utilità dello stesso termovalorizzatore. Da qui, dunque, muove il ricorso al Tar. "Sui quantitativi approvati nel 2012 la Società aveva lavorato e aveva presentato il proprio Piano industriale, approvato proprio dall'Assemblea di Ato sempre a dicembre 2012".

Ed ecco la precisazione più dura della società: il ribasso dei quantitativi di rifiuti non sarebbe legato ad una minore produzione, ma solo a scelte politiche. Lo si legge chiaramente nella nota di Aer: "Tale revisione delle stime non è dovuta a mancanza di rifiuti, ma a scelte politiche che di fatto riversano le responsabilità sugli unici che finora si sono assunti le proprie: l’Azienda, i cittadini, i Comuni della Valdisieve e quelli del Valdarno fiorentino". 

"Per questi motivi – conclude Aer Impianti – il progetto del termovalorizzatore è divenuto secondo noi irrealizzabile, perché le tariffe a carico dei cittadini sarebbero esorbitanti, diversamente da quanto prevedeva il nostro Piano industriale che ATO aveva approvato. Pertanto i Comuni chiedono che ATO e Provincia si assumano le loro responsabilità, facendosi eventualmente carico dei costi fino ad ora sostenuti da AER Impianti Srl, dai Comuni e dai cittadini per ottemperare agli obblighi che proprio ATO e Provincia hanno imposto e mantengono con la pianificazione". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati