04, Ottobre, 2024

Volontari contro gli assembramenti: il bilancio dei ‘tutor’ alle fermate. “I ragazzi hanno capito e rispettano le regole”

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Il punto della situazione con i volontari della Protezione Civile che si occupano del mantenimento delle norme di distanziamento alla salita e alla discesa dai mezzi pubblici, in entrata e in uscita dalle scuole superiori. Ne abbiamo parlato proprio con loro

A dieci giorni dalla riapertura delle scuole superiori con la didattica al 50% in presenza, la questione dei mezzi di trasporto resta quella centrale: in Valdarno non si segnalano sovraffollamenti sugli autobus, anche grazie all'importante compito svolto dai tutor che sono entrati in servizio per vigilare sul comportamento degli studenti in entrata e in uscita delle scuole superiori, soprattutto per quanto riguarda la salita e la discesa dai mezzi pubblici. Si tratta di figure introdotte con un progetto regionale della Toscana, il progetto "Ti accompagno", con fondi stanziati dalla Regione. In alcuni casi, come ad esempio ad Arezzo, il progetto è stato rafforzato con il contributo comunale, aggiungendo ulteriori volontari e la distribuzione di depliant informativi. 

Per capire come va in Valdarno, siamo andati alle fermate e abbiamo incontrato i tutor. I volontari della Protezione Civile di San Giovanni e Montevarchi dimostrano serenità nei confronti dei ragazzi che, a loro volta, sembrano rispettare tutte le norme e aver ormai interiorizzato l'adeguato uso della mascherina. "I ragazzi si comportano bene, mettono la mascherina e l'aumento delle corse dei mezzi pubblici ha risolto il problema affollamento – dicono gli steward della Protezione Civile di Montevarchi – Di solito i ragazzi a salire su un autobus sono 20 al massimo, quindi non raggiungono mai la capienza massima del mezzo, che è 33."

 

I volontai della Protezione Civile di Montevarchi, in riferimento al progetto "Ti accompagno" per quanto riguarda il Liceo Benedetto Varchi, spiegano: "All’inizio eravamo in quattro perché pensavamo che i ragazzi avrebbero formato assembramenti;  tuttavia, dopo la prima settimana in quattro persone, abbiamo visto che i ragazzi sanno il fatto loro e seguono le regole. Non c'è bisogno di dirgli di distanziarsi, di come salire negli autobus. Perciò due persone vanno bene. Questo progetto è partito da un paio di settimane e durerà fino al 16 febbraio svolto dalla Protezione Civile di Montevarchi e finanziato dalla Regione. I ragazzi sono bravi e capita proprio raramente di dover riprenderli per mettersi la mascherina." 

A San Giovanni, a fronte di un aumento delle corso, non si è registrato comunque un aumento radicale dell'utilizzo dei mezzi. Oltre ad essere dimunito il numero di studenti che la mattina devono recarsi alle scuole superiori, per via della didattica in presenza soltanto per metà classi, davanti alle fermate dei Licei Giovanni da San Giovanni e Isis Valdarno, è evidente anche l'uso cospicuo di mezzi propri per il raggiungimento degli istituti. Alcuni studenti davanti alle scuole ci raccontano che chi ha la possibilità, tende a farsi accompagnare e riprendere dai genitori, quindi a maggior ragione l'affollamento dei mezzi pubblici diventa inesistente.

 

Davanti agli ingressi dell’istituto professionale G. Marconi e dell’istituto tecnico economico F. Severi, la situazione è leggermente diversa e il problema delle soste pericolose in via Piero Sansoni, in via Piave e via Trieste era già stato messo in ballo fuori pandemia. Il rischio era che queste soste pericolose continuassero ad asistere sotto il nome di assembramenti, ma i volontari della Protezione Civile di San Giovanni, denotano grande responsabilità da parte dei ragazzi che vengono ripresi solo in rari casi, quando appunto agli agoli delle vie, vanno a ricrearsi piccoli raggruppamenti: "purtroppo lo spazio di sosta al di fuori di questi due plessi è più ristretto, dobbiamo tenere gli occhi un po' più aperti, ma c'è grande collaborazione", raccontano i volontari. 

 

Ha collaborato Matteo Mazzierli

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