29, Marzo, 2024

Viaggio della Memoria negli ex campi di sterminio e internamento della Germania

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Organizzato dall’associazione nazionale ex deportati sezione di Firenze ed ex internati e promosso dalla Conferenza dei sindaci del Valdarno il viaggio prenderà il via il 16 marzo e si concluderà il 21. Per Castelfranco Piandiscò sono disponibili ancora alcuni posti

Prenderà il via anche nel 2020 il Viaggio – Studio che porterà gli studenti del Valdarno negli ex campi di sterminio e di internamento nazisti in Germania.  Organizzato dall'associazione nazionale ex deportati sezione di Firenze ed ex internati il viaggio e promosso dalla Conferenza dei sindaci del Valdarno prenderà il via il 16 marzo e si concluderà il 21. Sono disponibili ancora alcuni posti.

La prima sosta del viaggio sarà a Treuenbrietzen, teatro di una strage nazista di 130 soldati italiani poi a Berlino.  Altre mete saranno Ravensbruck  dove era il più grande campo di concentramento femminile sul territorio del cosiddetto Altreich, situato a circa 90 chilometri a nord di Berlino. Il campo di concentramento di Ravensbrück costituiva un complesso del quale, oltre al lager femminile facevano parte un lager maschile, aree industriali, il Campo di concentramento di Uckermark, il Siemenslager Ravensbrück e oltre quaranta sottocampi utilizzati dai nazisti come serbatoi di manodopera schiava, disseminati tra il Mar Baltico e la Baviera. Il campo di Ravensbrück fu aperto il 15 maggio 1939. Vi furono subito rinchiuse oltre 2.000 donne fra austriache e tedesche. Le prime deportate ad esservi internate erano comuniste, socialdemocratiche, testimoni di Geova, antinaziste in genere. Fino alla definitiva caduta del regime hitleriano, rimase il principale lager femminile FKL della Germania nazista. ll campo di Ravensbrück fornì anche circa il 70% delle donne impiegate come prostitute nei bordelli interni di altri campi di concentramento.

Poi il gruppo visiterà il campo di concentramento di Sachsenhausen, uno dei più grandi in Germania, in esercizio dal 1936 al 1945. Venne costruito nel territorio di Sachsenhausen e fin dall'inizio fu affidato al controllo delle SS. Grazie alla sua vicinanza a Berlino fu utilizzato come campo modello sia per la sua organizzazione sia per l'addestramento dei comandanti e del personale poi mandato in altri campi, svolgendo così una funzione simile a quella svolta dal campo di concentramento di Dachau. A Sachsenhausen furono deportate circa 200.000 persone e di queste 100.000 vi trovarono la morte.

Il viaggio si fermerà anche a Lipsia, Weimar, e al campo di concentramento di Mittelbau Dora dove, fra il 1937 e il 1943, furono uccise più di 54.000 persone. La località ospita ora un centro di memorie e di documentazione. Il nome di Weimar è associato anche alla cosiddetta "Repubblica di Weimar", nome dato al governo della Germania nel periodo che va dal 1919 al 1933, cioè dalla fine della prima guerra mondiale alla presa del potere da parte dei nazionalsocialisti. Il nome è dovuto al fatto che il Congresso nazionale, per approvare la nuova costituzione della repubblica tedesca, si riunì proprio a Weimar, al Deutsches Nationaltheater.

 

 

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