All’interno della Chiesa di San Lorenzo, che si affaccia su Piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno, nel 1780 è stata fatta una scoperta sconcertante. Nel muro davanti alla navata centrale, infatti, sono stati ritrovati i resti di un corpo umano, tutt’ora di identità sconosciuta. A San Giovanni la vicenda è conosciuta da tanti e quest’uomo ignoto, nella tradizione orale, è stato rinominato l'”uomo murato” o “la mummia”.
L’identità sconosciuta di quest’uomo ha portato, negli anni, alla creazione di numerose leggende a riguardo. Storie possibili, e non, che riguarderebbero l’identità di quest’uomo e soprattutto i motivi per i quali è stato murato proprio all’interno del muro di una chiesa. Il macabro ritrovamento è avvenuto durante degli importanti lavori di ristrutturazione del centro storico di San Giovanni Valdarno alla fine del XVIII secolo. Da allora le ossa dell’uomo riposano ancora nella nicchia accanto alla colonna dove è stato ritrovato, nascosto da una porta in legno chiusa da un chiavistello.
In realtà, seppellire i morti all’interno delle chiese era una pratica abbastanza comune in epoca medievale. Infatti, l’idea di seppellire i fedeli dentro le chiese, e quindi vicino alle reliquie dei santi e soprattutto di Dio, era visto sotto l’ottica cristiana come un ulteriore avvicinamento alla fede. In epoca medievale, quindi, era usanza seppellire le salme dei defunti nelle mura, nei pavimenti o anfratti delle chiese cristiane. All’interno della Chiesa, di norma, venivano sepolte le salme degli uomini più ricchi o importanti, mentre i meno abbienti venivano posizionati nell’area limitrofa alla chiesa stessa. Le cose cambiano con l’Editto di Saint Cloud di Napoleone Bonaparte del 1804: atto fondamentale per la nascita dei cimiteri moderni. Con questo Editto, Napoleone vietava le sepolture all’interno delle chiese, sinagoghe, templi o in genere all’interno delle città.
L'”uomo murato” di San Lorenzo, però, non è stato ancora fatto risalire a un’epoca precisa. Gli studi scientifici che dovrebbe condurre alla datazione della salma sono molto costosi e per questo sono stati rimandati negli anni. Tuttavia, è stato appurato che l’uomo non sia stata murato vivo dentro le mura di San Lorenzo, ma semplicemente sepolto come era pratica al tempo. Dal video La leggenda dell’uomo murato di San Giovanni riportiamo le parole dello storico valdarnese Paolo Bonci, che si è interessato a lungo alla vicenda: “Non sappiamo esattamente quando quest’uomo è stato collocato nel muro esterno della chiesa, c’è un documento però del parroco dell’epoca quindi del 1820 Don Simone Rellini, che lasciò una memoria nella quale c’era scritto che lui avendo saputo che c’era un uomo murato nella chiesa, egli cominciò a scavare e trovò l’uomo”. Secondo lo storico, inoltre, l’uomo murato doveva essere un personaggio di riguardo del territorio e quindi ciò porterebbe alla leggenda più importante (e forse utopica) che si è costruita dietro questo uomo: la mummia potrebbe essere dello stesso pittore sangiovannese Masaccio, la cui salma non fu mai ritrovata.
Sebbene la sepoltura nelle chiese fosse una pratica comune, l’esposizione della salma di una persona non santificata non lo era. I viaggiatori stranieri che si sono imbattuti nella salma visitando la chiesa di San Lorenzo hanno riportato la vicenda in diari, lettere o scritti, che pochi anni fa Simonetta Berbeglia ha riunito in un unico saggio. L’americano Joel Tyler Headley non giunse a caso nella cittadina valdarnese, ma senz’altro spinto dalla curiosità nei confronti di questa leggenda, costui ricorda così la visione dell’uomo murato nella sua opera Letters from Italy (1848):
Come s’aprì quella specie di botola, balzai, inorridito, indietro d’un passo perchè là si trovava, in posizione eretta, uno scheletro umano, perfetto in tutte le sue parti, che mi fissava con le orbite da morto. Nessun feretro lo racchiudeva, nè lo circondava opera muraria, ma rimaneva eretto e immobile tra le nude pietre. (…) L’ossatura rivela che si trattava d’un uomo possente (…), le braccia sono incrociate sul petto in segno di forzata rassegnazione.
Inoltre, lo scrittore americano ricostruì l’ennesima leggenda sulla morte della mummia, immaginandolo morto proprio dentro quella nicchia per soffocamento.
Molti sono ancora affascinati dalla storia di questo morto murato, continuando a riflettere sulle possibili spiegazioni dietro il ritrovamento. Forse, un giorno, nuove scoperte o nuove informazioni potrebbero emergere per gettare luce su questo oscuro capitolo della storia di San Giovanni Valdarno. Fino ad allora, il mistero del morto murato nella Chiesa di San Lorenzo rimane avvolto nell’ombra del passato.