04, Luglio, 2024

“Un’idea, una città”: concorso per ridisegnare la città del futuro. Si inizia dal loggiato di Palazzo d’Arnolfo

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Il concorso è promosso da Comune di San Giovanni Valdarno, Museo delle Terre Nuove e Casa Masaccio Arte Contemporanea, e ha lo scopo di stimolare nei giovani progettisti la riflessione sullo spazio pubblico contemporaneo

“Un’idea, una città”: a San Giovanni prende il via il concorso, promosso da Comune di San Giovanni Valdarno, Museo delle Terre Nuove e Casa Masaccio Arte Contemporanea, per micro-strategie di intervento nello spazio pubblico a partire dal loggiato di Palazzo d’Arnolfo. Il progetto è quello di SGV 2050 che in concreto è iniziato nel mese di novembre con i laboratori. Lo scopo è stimolare nei giovani progettisti la riflessione sullo spazio pubblico contemporaneo.

"Il concorso, organizzato con la collaborazione di Image, va alla ricerca di idee e di micro-strategie di intervento in grado di attivare nuove funzioni nella città contemporanea interpretando, con un impegno di risorse contenuto, le attuali dinamiche culturali ed economiche. Oggetto della riflessione proposta ai giovani progettisti coinvolti è il ruolo che le istituzioni culturali, a partire dai musei e dai centri d’arte contemporanea, possono avere in questa prospettiva nell’aprirsi a nuove relazioni con l’ambiente urbano".

"Il bando richiede ai partecipanti soluzioni in grado di definire nuove esperienze di spazio pubblico che coinvolgano il porticato dello storico Palazzo d’Arnolfo con l’obiettivo di trarre dai temi-chiave della narrazione museale proposta dal Museo delle Terre Nuove, dedicata alle città di fondazione, per proporre nuove forme di interazione e di riflessione sociale sui temi dello spazio pubblico, dell’arte e dell’ambiente. Il tessuto urbano di San Giovanni Valdarno è fatto di chiassi e piccoli spazi pubblici, oggi spesso non utilizzati. Spazi da riscoprire e da reinventare per definire nuove funzioni ordinarie e quotidiane all’interno di una città aperta, permeabile, porosa, ricca di umanità e di un patrimonio culturale condiviso. In una prospettiva più ampia l’iniziativa intende inoltre promuovere quindi, a partire dalla soluzione che coinvolgerà il porticato del Palazzo d’Arnolfo, l’emergere di strategie e di soluzioni progettuali per ulteriori interventi interstiziali attraverso i quali incentivare l’emergere di nuovi spazi pubblici nel tessuto urbano di San Giovanni Valdarno".

Le informazioni sul concorso, a partire dal bando ufficiale, sono disponibili sul sito del Museo delle Terre Nuove all’indirizzo www.museoterrenuove.it. La scadenza per la registrazione dei partecipanti e per l’invio delle proposte è fissata al 28 febbraio 2017. I vincitori, che saranno annunciati il 6 marzo, riceveranno un premio in denaro e saranno invitati a partecipare a una residenza di una settimana a San Giovanni, in occasione della quale potranno sviluppare relazioni e incontri tesi alla successiva realizzazione del progetto.

La giuria è composta dal sindaco di San Giovanni Maurizio Viligiardi, dall'assessore all'urbanistica Giammario Pascucci, da Valentina Zucchi, direttrice del Museo delle Terre Nuove, da Fausto Forte, direttore di Casa Masaccio Arte Contemporanea. Ci saranno poi gli esperti:  Pippo Ciorra, senior curator per l'architettura al MAXXI di Roma, Richard Ingersoll, storico dell’architettura e docente alla Syracuse University di Firenze, Camilla Perrone, docente di Politiche urbane all’Università̀ di Firenze, Gianni Pettena, architetto e artista, Gianpiero Venturini, architetto, fondatore di Itinerant Office e curatore del Festival New Generations.

Valentina Zucchi, direttrice Museo delle Terre Nuove

 

Maurizio Viligiardi, sindaco di San Giovanni. "Per la San Giovanni di domani non potevamo non partire dal centro storico. Per questo dobbiamo coinvolgere i cittadini ma anche le associazioni culturali e far si che i Musei diventino l'elemento di attrazione culturale e sociale. Il progetto riguarda il Museo delle Terre Nuove con la parte a contorno del Palazzo in particolar modo i loggiati di Palazzo d'Arnolfo". 

 

 

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