Il valdarnese Fabio Mascagni è il nuovo presidente di CNA Arezzo eletto all’unanimità dall’assemblea riunita giovedì 28 ottobre. Mascagni, già alla guida di CNA Valdarno, succede così a Franca Binazzi, che ha guidato l’associazione di categoria provinciale prima di lasciare l’incarico, un mese fa, per seguire più da vicino i progetti della propria azienda.
Sessantasei anni, titolare dell’azienda MF di Mascagni e Fagioli di Montevarchi specializzata in accessori in metallo per la pelletteria, il nuovo presidente è attivo in CNA dal 1978, anno di fondazione della sua azienda. “Per me si tratta di una nomina inaspettata, sono in associazione da 43 anni e ho assunto diversi incarichi direttivi, partendo dai gradini più bassi. Mi ha gratificato molto il fatto che tutti i dirigenti siano stati d’accordo nel convergere sul mio nome, credo sia stata premiata la mia esperienza all’interno di CNA”. Il ‘sì’ del neo presidente non è stato immediato: “Confesso che quando mi è stato proposto ho avuto un po’ di titubanza, poi ho avuto il benestare del mio socio e di mia moglie, allora ho pensato che fosse arrivato il momento di impegnarmi ancora di più nell’associazione”.
Mascagni sale al vertice di CNA in un momento molto delicato: “Siamo a una fase cruciale, per l’associazione e per l’economia in generale. Dobbiamo rimboccarci le maniche, e in questo senso il programma di mandato, frutto di un percorso di condivisione, partecipazione ed ascolto che ha visto protagoniste le aree territoriali di CNA, è la cornice ideale per far fronte alle esigenze di questa situazione mettendo in primo piano la tenuta degli artigiani e delle piccole e medie imprese del nostro territorio. In particolare, condivido un percorso basato sul coinvolgimento dei dirigenti e delle vallate, mi aspetto aiuto e collaborazione da parte di tutti. La mia non sarà una presidenza che accentra, al contrario sarà basata sulla condivisione, sul gioco di squadra, nel migliore spirito associativo”.
Mascagni fissa già le priorità: “Piccola o grande che sia, siamo in una fase di ripresa. L’associazione deve quindi essere pronta a rispondere alle esigenze degli artigiani e a cogliere tutte le opportunità per gli associati. Abbiamo competenze e strumenti all’altezza del compito che ci attende per fornire le risposte che servono, la macchina sta ripartendo e noi siamo pronti a fare la nostra parte”.