26, Dicembre, 2024

Teatro Bucci, al via i lavori: termineranno nel 2025. In tanti alla presentazione

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Nato nel 1949 come Cinema Marzocco venne poi trasformato in teatro di varietà con una capienza di circa 1.000 spettatori e solo nel 2008 venne acquistato dal Comune di San Giovanni. Il teatro Bucci era chiuso dal 2015 e adesso grazie ai 3.067.244 euro provenienti dai fondi del Pnrr ai quali si sono sommati gli 800mila euro della Regione Toscana possono prendere il via i lavori per il suo completamento. Nel pomeriggio è stato inaugurato il cantiere:  il sindaco Valentina Vadi, insieme alla giunta comunale, ai progettisti dello studio De Vita e Schulze architetti di Firenze, ai tecnici che hanno collaborato al progetto e alla cooperativa Archeologia che ha vinto l’appalto, ha ufficialmente dato il via agli interventi. Il cantiere è stato allestito nelle scorse settimane e da lunedì la ditta inizierà l’importante e imponente lavoro che, come da crono programma, durerà 18 mesi. E’ seguito, poi, un incontro con i cittadini per la presentazione del progetto e in tanti vi hanno partecipato.

Soddisfatti il sindaco Valentina Vadi e l’assessore Fabio Franchi. “Oggi è una giornata importante – ha detto alla cittadinanza il sindaco Valentina Vadi – finalmente, dopo otto anni dalla chiusura della struttura, apre il cantiere che consentirà di completare e riconsegnare ai sangiovannesi il teatro comunale Bucci, un simbolo identitario forte della nostra città. Si tratta di un progetto prestigioso che permetterà di avere un teatro/cinema esteticamente bello, funzionale e tecnologicamente avanzato per accogliere sia lo spettacolo dal vivo che il cinema, perché San Giovanni Valdarno possa riacquisire, in questo ambito culturale, il ruolo centrale che ha avuto nel passato. Un teatro di vallata, dunque, al pari dei principali teatri della provincia e della Regione, con la capacità di attrarre spettacoli di valore come avveniva negli anni passati”.

“Non è stato facile trovare le risorse per mettere a punto il progetto, andare in gara ed affidare i lavori, senza avere ricadute sul bilancio comunale, perché questo è l’obiettivo che mi sono prefissata dall’inizio. Due sono state le fonti di finanziamento che ci hanno consentito di mettere insieme il quadro economico del progetto: un bando del ministero degli interni sulla Rigenerazione Urbana (2021), diventato poi bando Pnrr, e un cofinanziamento da parte della Regione Toscana e del presidente Giani, che ringrazio per l’attenzione che ha, costante, per il nostro territorio. Complessivamente un investimento da oltre 4 milioni di euro, uno dei più consistenti di tutta la mia consiliatura. Sono molto emozionata e orgogliosa per essere riuscita a raggiungere questo obiettivo, che era un obiettivo importante del programma elettorale forse quello simbolicamente più importante e ambizioso, ma assolutamente non scontato da realizzare. Per questo vorrei ringraziare tutti coloro che, a diverso titolo, hanno collaborato per arrivare alla giornata di oggi”.

“E’ per me motivo di emozione e grande soddisfazione trovarmi qui oggi – ha affermato l’assessore alla cultura Fabio Franchi – perché le vicissitudini del teatro Bucci le ho seguite fin da quando ero consigliere comunale nel 2004-2005 e la struttura venne acquisita dal comune. E’ stato un progetto lungo che noi abbiamo voluto arricchire trovando ulteriori fondi, lavorando su un palcoscenico e una platea di grande qualità con le massime tecnologie sia per il cinema sia per il teatro. Alla fine dei lavori la città di San Giovanni riconquisterà il proprio cinema teatro che si integrerà perfettamente in un polo culturale cittadino di cui fa parte anche la casa della cultura Palomar e sarà in dialogo anche con il cinema teatro Masaccio che, in questi anni, fortunatamente, ha sopperito alla mancanza di luoghi per lo spettacolo nella nostra città. Con il cinema teatro Bucci San Giovanni Valdarno avrà tutti gli elementi per confermarsi città della cultura in Valdarno”.

L’anno scorso durante un incontro a Palomar fu definito “un futuro magnete della cultura”capace cioè di calamitare a San Giovanni grandi compagnie, di vedere allestite grandi opere e grandi momenti culturali e di conseguenza di attirare sempre più spettatori. Nell’ottica del progettista, Maurizio De Vita,  il teatro Bucci continua ad essere una grande opera che renderà la città il fulcro dell’intrattenimento non solo per il Valdarno.

“L’ambizione dell’amministrazione comunale e quindi di noi progettisti – ha commentato l’architetto Maurizio De Vita – è quella di far rimanere il Bucci un grande cinema teatro. Quando nasce aveva la capacità di ospitare fino a mille persone; era quindi concepito non soltanto per San Giovanni ma per un territorio vasto. E quello che noi vogliamo restituire alla città e alla collettività è un cinema teatro pensato per le grandi compagnie con una struttura scenotecnica di ultima generazione. I rivestimenti in legno avranno quasi la funzione di uno strumento musicale che raccoglie e diffonde il suono”.

Il teatro Bucci com’è adesso

e come sarà.

La struttura continuerà a rispecchiare la sua origine ma vedrà alcuni importanti cambiamenti: palcoscenico più grande e soprattutto l’area degli spettatori in legno come segno di calore e di accoglienza. Il direttore dei lavori Carmela Pinto e lo scenotecnico Daniele Spisa hanno spiegato l’importanza dei lavori effettuati e la grandezza dell’opera che sarà realizzata.

“Un nostro importante obiettivo – ha precisato lo scenografo e scenotecnico Daniele Spisa – è quello di far risparmiare i costi fissi di questo teatro: abbiamo eliminato l’obbligo della presenza dei pompieri in ogni spettacolo, abbiamo ridotto le dimensioni del palcoscenico permettendoci di fare a meno del sipario taglia fuoco che è una macchina importante e dispendiosa. Sarà un teatro efficace, competitivo e funzionale che consentirà di avere una programmazione culturale interessante”.

“Un progetto interessante di cui, con orgoglio facciamo parte – le parole del direttore tecnico dei lavori Carmela Pinto – Inizieremo già da lunedì prossimo a lavorare potendo contare sulla nostra grande esperienza nel costruire teatri. Al cinema teatro Bucci saranno impiantate tecnologie avanzate in campo acustico che si legheranno bene all’aspetto architettonico e saranno curati gli elementi che permetteranno la migliore fruibilità degli spettacoli. Darà lustro a San Giovanni”.

“E’ con grande emozione – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – che apprendo la notizia dell’apertura del cantiere che dovrà realizzare il restauro del Cinema Teatro Comunale Bucci realizzando così un progetto che, oltre a rendere più moderno, funzionale e sicuro questo storico e prestigioso edificio, renderà San Giovanni Valdarno un punto di riferimento importante e di altissimo livello per lo spettacolo, arricchendo così il patrimonio culturale della provincia e dell’intera Toscana. San Giovanni Valdarno è una città che evoca cultura e apprezzo molto che la sua amministrazione sia stata sensibile a questo aspetto, presentando un progetto che è riuscito ad aggiudicarsi un finanziamento del Pnrr sul bando per la rigenerazione urbana che consentirà di completare l’intervento e restituire a nuova vita una struttura storica, chiusa dal 2015 ma ancora legata all’identità della città e da sempre nel cuore dei suoi cittadini”.

Presenti all’importante giornata anche Sergio e Deborah Bucci, i figli di Guido Bucci che ha costruito il teatro cinema ed è stato un importante animatore culturale della città. Alla famiglia il sindaco Valentina Vadi ha voluto consegnare una targa a nome di tutta la comunità.

“A lui – ha sottolineato il primo cittadino – continuerà ad essere dedicato questo luogo in cui ha trascorso tanti anni della sua vita. E’ singolare, ma nel corso di pochi mesi, da luglio, è la terza volta che una manifestazione pubblica ci consente di riannodare i fili della memoria collettiva della nostra città nel ricordo di personalità che hanno reso grande San Giovanni in ambiti diversi: dopo la cittadella dello sport e le intitolazioni a sportivi sangiovannesi del passato che ci hanno lasciato, e dopo i Tondi di Staccioli che ci hanno riportato al 1996, ancora un sangiovannese che ha ben operato per la propria città, che è rimasto nel cuore e nei ricordi di molti di noi e al cui nome questo luogo sarà sempre legato”.

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