Arriva nel giro di poche ore la risposta della prima cittadina Silvia Chiassai Martini all’appello lanciato dall’avvocato Leonardo Paterniti. “Abbiamo dato la nostra disponibilità per aprire lo Sportello e stiamo valutando progetti di fattibilità”. E aggiunge: “Siamo abituati a metterci all’opera e parlare solo quando ci sono i risultati”
Montevarchi potrebbe rientrare fra i comuni toscani in cui sarà avviato, in via sperimentale, lo Sportello di giustizia di prossimità. La notizia arriva dal sindaco, Silvia Chiassai Martini, che rispondendo all'appello dell'avvocato Leonardo Paterniti spiega di aver già presentato richiesta, e che in questo momento è in corso l'iter per la verifica della fattibilità e il confronto con il Ministero.
“Colgo l’occasione dell’appello pubblico lanciato dall’Avvocato Paterniti – è la replica della prima cittadina – per informare tutta la cittadinanza che questa Amministrazione comunale, sempre attenta al risparmio di risorse pubbliche e di tempo per il cittadino, è stata talmente sensibile alla questione da aver già manifestato alla Regione Toscana, a dicembre scorso, la propria disponibilità all'apertura di uno Sportello di prossimità".
Il percorso insomma è avviato, per ri-ottenere un presidio di giustizia sul territorio: "Proprio in questi giorni – ha aggiunto Chiassai – l’Assessorato regionale ha confermato la prosecuzione dei rapporti con il Ministero di Giustizia per dare seguito alla proposta di sperimentazione. A questo proposito, abbiamo dato indirizzo alla Conferenza dei Dirigenti, presieduta dal Segretario comunale, di verificare la fattibilità del progetto e tutte le modalità dell’organizzazione del servizio che comprende anche l’utilizzo di personale interno". Sempre la Conferenza dei Dirigenti ha ricevuto mandato dal sindaco per "verificare l’attivazione di forme di collaborazione con l'ordine professionale degli Avvocati o l'associazione avvocati locale, per l’eventuale apertura di uno “sportello legale” gratuito di orientamento e di informazione ai cittadini, come già avviene, per esempio, a Firenze a seguito dall’accordo tra Anci e Ordine degli Avvocati".
E in chiusura, Chiassai commenta: "Comprendo, visti i precedenti, la sollecitazioni ricevute dall’avvocato Paterniti, che ringrazio, ad intervenire prontamente come parziale risarcimento di una ferita ancora aperta per la città come la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace e della sezione distaccata del Tribunale di Arezzo, ma questa Amministrazione comunale, come avrà avuto modo di constatare, ha fatto una scelta molto precisa, nel rispetto del cittadino, di abbandonare il modus operandi di limitarsi agli annunci senza mai concretizzare nulla, scegliendo invece di dichiararsi pubblicamente a progetto concluso e realizzato".