Sanità, scuola, enti pubblici: sono i settori in cui si potrebbero registrare disservizi a causa dello sciopero proclamato da alcune sigle sindacali del pubblico impiego
Scioperi in arrivo nel pubblico impiego, per l’intera giornata di venerdì 10 maggio. Si tratta dello sciopero nazionale dei dipendenti pubblici di tutti i comparti del settore pubblico, indetto dall’associazione sindacale USB P.I. Tra i settori interessati, sanità, scuola, enti locali, servizi pubblici in genere.
Per quanto riguarda la sanità, in base alle adesioni, potrebbero verificarsi alcuni disagi agli utenti dei servizi delle Asl, mentre saranno garantite le prestazioni di urgenza.
Anche le scuole potranno registrare disagi e, in caso di adesioni allo sciopero, anche chiusure.
In una nota, il sindacato USB Pubblico Impiego spiega: "I lavoratori di sanità, scuola, università, enti di ricerca, enti locali, ministeri, enti previdenziali, agenzie fiscali e dei vigili del fuoco protestano contro dieci anni di politiche persecutorie che hanno demolito la figura del dipendente pubblico, contro stanziamenti ridicoli per il rinnovo del contratto che produrrebbero aumenti medi dell’1,95% (circa 25 euro netti mensili) e contro i progetti di autonomia differenziata. Dopo nove anni di blocco della contrattazione e un rinnovo “a tempo” nel 2018 con aumenti risibili, dopo il blocco delle assunzioni, siamo di fronte agli ennesimi segnali che il settore pubblico è marginale anche per il cosiddetto “governo del cambiamento” e che non c’è alcuna intenzione di far ripartire i servizi pubblici. Mansionismo, carichi di lavoro, sicurezza, organizzazione del lavoro, precariato, comparti di contrattazione, democrazia sindacale, restano nodi irrisolti, né sembra esserci volontà di affrontarli".