26, Aprile, 2024

Schwazer e Donati al liceo Varchi: davanti agli studenti il racconto di una storia di cadute, riscatti ma anche di giustizia ingiusta

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Quella di Alex Schwazer è una storia di passione per lo sport, una storia di vittorie seguite da crisi e cadute, ma anche di riscatto: una storia che però, invece di diventare un modello positivo, si scontra con “i signori del doping”, come li definisce l’allenatore Alessandro Donati nel suo libro. E così un sistema sportivo corrotto finisce per raggiungere il proprio obiettivo: stroncare quell’esperienza positiva, fermare Alex Schwazer e il suo allenatore, che dell’antidoping è sempre stato uno dei simboli internazionali.

Insieme, Schwazer e Donati, hanno raccontato tutto questo agli studenti del Liceo Sportivo Varchi di Montevarchi, in occasione dell’evento “Oltre il traguardo” organizzato dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport – Sezione “Renato Pieraccioli” di Montevarchi e Libera – Coordinamento Valdarno, in collaborazione con il Comune di Montevarchi e con l’Istituto Superiore “B. Varchi”. Nell’aula magna, accanto a loro, la Dirigente scolastica Casucci, l’assessore allo sport Allegrucci, i rappresentanti dei Veterani dello sport e di Libera Valdarno, gli studenti che hanno lavorato su questa storia in preparazione dell’incontro.

 

Alex Schwazer, Oro olimpico nella 50km di marcia a Pechino 2008, viene squalificato per doping poco prima di Londra 2012. Si rivolge allora ad Alessandro Donati, uno dei migliori allenatori di atletica al mondo e, soprattutto, simbolo della battaglia contro l’uso del doping. Insieme riprendono gli allenamenti e il marciatore torna a praticare sport pulito: ma vengono fermati da coloro che Donati definisce “i Signori del doping”, con alcuni test antidoping i cui risultati, sarà poi dimostrato, vengono falsificati alla vigilia dell’Olimpiade di Rio 2016, che Schwazer non potrà disputare per la squalifica. L’atleta e il suo allenatore si oppongono fin da subito, contestano tutto e alla fine l’innocenza di Alex viene riconosciuta dalla giustizia ordinaria, la Procura di Bolzano, ma mai dalla cosiddetta “giustizia sportiva”. Da questa vicenda sono nati due libri: “Dopo il traguardo” (Feltrinelli, 2021) di Alex Schwazer e “I signori del doping” (Rizzoli, 2021) di Alessandro Donati.

“L’insegnamento che portiamo con questa testimonianza – ha detto Schwazer – è che anch’io una volta ero uno studente di un liceo sportivo, un ragazzo che ha sognato di fare l’atleta professionista. La mia esperienza è bene che sia conosciuta anche dai giovani, magari a qualcuno può essere d’aiuto. Il mio è un percorso con tanti alti e bassi, e credo sia giusto che in molti lo conoscano. L’augurio ai ragazzi? Che se vogliono fare sport, lo facciano per passione, inseguendo i propri obiettivi con la consapevolezza di quali sono i propri mezzi”.

“Qui parliamo – ha aggiunto Sandro Donati – di cosa accade quando delle istituzioni si corrompono e diventano pericolose, perché sono incontrollate, si muovono sul piano internazionale a mani libere, e nel caso di Alex hanno dimostrato una perversione senza limiti. Fa riflettere il fatto che spesso noi deleghiamo a queste federazioni internazionali senza alcun controllo. Il giudice penale ha stabilito che Alex non si è dopato, e anzi hanno manipolato la sua urina: ci troviamo di fronte ad una illegalità palese, una storia molto più forte del doping e basta, e dovrebbe far riflettere”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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