“Servizi a rischio, serve un confronto serio”, si legge nella lettera con cui Camiciottoli, Nardi, Bucci, Bucciarelli, Bindi, Buffoni e Magini chiedono la convocazione di una seduta di consiglio dedicata al tema della sanità valdarnese
Un consiglio comunale aperto per discutere della situazione della sanità in Valdarno. A chiederlo sono sette consiglieri comunali a Montevarchi, numero sufficiente per indire una convocazione (per la quale sono necessari più di un quinto dei consiglieri comunali). Si tratta di Fabio Camiciottoli e Flavio Nardi dei Democratici e Progressisti; Luciano Bucci e Cristina Bucciarelli del Gruppo Consiliare Prima Montevarchi; Mauro Bindi PdL-Lista Indipendente; Gianluca Magini Impresa ed Innovazione; Mauro Buffoni del gruppo Politica come servizio.
"In questi giorni stiamo sollecitando la presidenza affinché in tempi rapidi possa essere avviato un serio confronto sulla sanità in Valdarno che a seguito di leggi nazionali e regionali non condivisibili vede a rischio i servizi attualmente erogati ai cittadini dai presidi presenti all’interno del nostro territorio. Di fronte allo scenario che si sta aprendo e ai risvolti sociali che le due riforme sanitarie inesorabilmente potranno determinare crediamo che vi sia la necessità di avviare nel più breve tempo possibile un confronto nelle sedi istituzionali che coinvolga non solo la classe politica ma anche la società civile".
Gli esponenti dei Democratici e Progressisti, primi promotori della proposta, scrivono: "Occorre quel serio, franco e approfondito dibattito pubblico per evitare che tutto rimanga all’interno della sola conferenza dei sindaci come purtroppo sta oggi avvenendo. Una conferenza che deve cambiare modo di lavoro perchè, giorno dopo giorno, è sempre meno trasparente ed impermiabile".
La richiesta, formalmente presentata da sette consiglieri, è di un Consiglio Comunale in seduta aperta sulla Sanità ai sensi del comma 5 dell’articolo 44 dello Statuto comunale. "Anche se lo specifico articolo dello Statuto non prevede l’esecuzione della seduta aperta riteniamo che per tale delicato e importate aspetto vi siano tutte le condizioni per poterlo effettuare. L’esecuzione di un Consiglio Comunale aperto, tra l’altro, permetterebbe di sanare il principio dello Statuto, mai applicato in questa legislatura, che imporrebbe al Presidente di convocare almeno 1 volta l’anno un Consiglio Comunale in seduta aperta".