È stato presentato il raggruppamento temporaneo di professionisti che si è aggiudicato la gara europea per la progettazione della passerella ciclopedonale sul fiume Arno, in corrispondenza del ponte Ipazia d’Alessandria. L’opera, prevista nell’ambito della convenzione relativa alla terza corsia dell’autostrada A1 tra i caselli di Incisa e Valdarno, è finanziata da Autostrade per l’Italia con un importo complessivo di 6 milioni di euro, cui si aggiungono 700mila euro per il consolidamento delle pile del ponte Ipazia.
La passerella consentirà un collegamento ciclopedonale sicuro tra l’Oltrarno e il centro di San Giovanni Valdarno, rispondendo a un’esigenza storica manifestata dai residenti del quartiere. L’incarico è stato affidato al raggruppamento temporaneo guidato dall’ingegner Salvatore Giacomo Morano, docente presso l’Università di Firenze. Il gruppo di lavoro include sei mandanti: C.S.I.A. di Lorenzo Domenichini, 101 Progetti Architettura e Ingegneria, Idrogeo Service S.R.L., l’architetto Enrica Campus, Florentecnica S.R.L. e H.S. Ingegneria S.R.L.
Il progetto prevede la demolizione degli attuali marciapiedi del ponte e la costruzione di due nuovi percorsi ciclopedonali in struttura metallica, larghi 2,5 metri, quasi il doppio degli attuali. L’intervento prevede anche il miglioramento statico e sismico del ponte esistente. È inoltre in fase di valutazione la realizzazione di una rotatoria sul Lungarno Guido Reni, in corrispondenza della casa di riposo Masaccio, per migliorare l’accessibilità.
Alla gara europea hanno partecipato 22 raggruppamenti, ciascuno con una proposta distinta. È risultata vincente l’idea progettuale che integra l’attraversamento ciclopedonale con il consolidamento e il risanamento del ponte Ipazia, con l’obiettivo di prolungarne la vita utile e di valorizzarne anche la funzione urbana e paesaggistica.
L’iter progettuale ha richiesto studi preliminari e la ricerca del progetto originario del ponte, risalente al primo dopoguerra, recuperato nell’archivio dei finanziamenti postbellici. Il progetto definitivo delle opere di consolidamento strutturale delle pile era già stato redatto dal Consorzio di Bonifica Alto Valdarno. Le prossime fasi prevedono lo sviluppo del progetto esecutivo, l’acquisizione dei pareri degli enti competenti e la pianificazione del cantiere. I lavori inizieranno solo dopo la conclusione dell’intervento sul Lungarno Don Minzoni, prevista entro il 2027, al fine di limitare i disagi per la cittadinanza.
“La passerella ciclopedonale che collegherà l’Oltrarno al centro storico cittadino – dichiara il sindaco Valentina Vadi – rappresenta senza dubbio una delle opere strategiche di questo e del precedente mandato amministrativo. La sua realizzazione sarà possibile grazie ai 6 milioni di euro che Autostrade per l’Italia ha destinato al nostro Comune come compensazione per il passaggio della terza corsia autostradale. Inoltre, grazie alla collaborazione tra il Comune e la Regione Toscana – che colgo l’occasione per ringraziare nuovamente – siamo riusciti, nel 2019, durante un tavolo al Ministero, a ottenere un accordo che ha reso l’intervento indipendente dalla tempistica di realizzazione della terza corsia. Questo ci consente di programmare i lavori secondo le nostre esigenze. La richiesta di una passerella sull’Arno arriva da lontano: il quartiere Oltrarno domandada anni un collegamento ciclabile con il resto della città, in particolare con il centro storico, e finalmente questa esigenza potrà concretizzarsi. Abbiamo concluso l’iter relativo all’individuazione dello studio professionale che si occuperà della progettazione dell’opera, e il lavoro è stato affidato al raggruppamento temporaneo guidato dall’ingegner Salvatore Giacomo Morano. Siamo particolarmente soddisfatti di vedere che questo progetto sta prendendo forma e che sarà realizzato contestualmente al consolidamento delle pile del ponte Ipazia. Nei prossimi anni, con un cantiere che partirà solo dopo la conclusione dell’intervento su Lungarno Don Minzoni, per evitare eccessivi disagi alla cittadinanza, si arriverà finalmente alla costruzione della tanto attesa passerella ciclopedonale per il quartiere Oltrarno”.
L’intervento – sottolinea l’ingegner Salvatore Giacomo Morano – dovrà rispondere alle necessità funzionali che l’Amministrazione ci impone: dovrà essere una passerella ciclopedonale idonea al traffico che deve sostenere. Ci saranno quindi due percorsi pedonali, ampliati rispetto a quelli attuali, che si affiancheranno alla carreggiata. Nel contempo provvederemo a risolvere qualche piccolo problema viario che attualmente si incontra in uscita dal ponte. Infine, non meno importante, insieme ai lavori sulla passerella verranno eseguiti una serie di interventi anche sul ponte stradale che sarà messo nelle migliori condizioni per affrontare gli anni a venire”.
“La caratteristica principale dell’idea progettuale – spiega l’architetto Paolo Pinarelli, responsabile unico del procedimento – secondo gli obiettivi assegnati in sede di gara, è quella di combinare un attraversamento ciclopedonale dell’Arno con il risanamento e il consolidamento del ponte Ipazia d’Alessandria. Con questo progetto si mettono dunque a fuoco due risultati: l’attraversamento e il consolidamento, con l’obiettivo di prolungare la vita residua di un ponte così importante. A questo aggiungo, da architetto, che sebbene il ponte sia un manufatto tipicamente ingegneristico, vi è anche una valenza urbanistica: l’attraversamento ciclopedonale diventa una sorta di belvedere sull’Arno. I cittadini potranno fermarsi, affacciarsi e godere del panorama di quel tratto di fiume compreso tra i due ponti, che è uno dei più interessanti e sul quale si stanno concentrando anche altri interventi dell’amministrazione, dai consolidamenti delle sponde fino al progetto sul Lungarno, che partirà l’anno prossimo”.
“Una road map piuttosto complessa – aggiunge la responsabile dei lavori pubblici del comune di San Giovanni Valdarno Lucia Ermini – non solo dal punto di vista della ricerca dei finanziamentisvincolati dai fondi che Autostrade metteva a disposizione per la terza corsia, ma anche dal punto di vista tecnico. L’iter è partito da lontano: dalle indagini preliminari sul ponte, fino alla ricerca del progetto originario, realizzato nel primo dopoguerra. Una ricerca durata quasi un anno. Alla fine, siamo riusciti a trovarlo nell’archivio dei finanziamenti postbellici. Recuperare quel progetto ha significato avere la certezza della fattibilità dell’intervento. E anche la gara di progettazione è stata in realtà molto articolata perché si trattava di ricercare l’offerta economicamente più vantaggiosa su 22 proposte. Ora, finalmente, con l’affidamento dell’incarico di progettazione si fa concreta la realizzazione del progetto”.