In tanti hanno partecipato al sit-in organizzato a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione internazionale che tenta di rompere il blocco navale imposto da Israele per portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. Ad organizzarlo Cgil, Libera, Arci, Anpi, Legambiente, Arezzo for Gaza, Centro Basaglia, Un ponte per, Demos, ISDE Medici per l’Ambiente, Movimento 5 Stelle, Pd, Centro Enrico Berlinguer, Rifondazione Comunista e Alleanza Verdi Sinistra.
L’iniziativa è nata per rompere il silenzio e l’indifferenza di fronte alla tragedia del popolo palestinese e per sostenere la Global Sumud Flotilla, persone comuni che rischiano in prima persona pur di garantire l’arrivo degli aiuti umanitari.
A prendere la parola sul ponte Pertini è stato Alessandro Tracchi, segretario generale Cgil di Arezzo: “Abbiamo deciso, insieme al mondo delle associazioni, di non fare un comizio, ma di organizzare un sit-in sul ponte. Abbiamo deciso di fare l’iniziativa sul ponte perché ha tanti valori simbolici. Intanto il ponte unisce due sponde: da una parte c’è la guerra, dall’altra parte ci dovrebbe essere e si dovrà trovare il modo di attraversarlo per arrivare a una situazione di pace. Da una parte c’è l’ingiustizia e noi tutti vorremmo attraversare questo ponte per andare in una direzione opposta, dove c’è la giustizia, dove ci sono i diritti civili. Sotto il ponte ci passa un fiume, che è quello dell’Arno, che in qualche modo ci richiama non solo il viaggio della Global Flottiglia, ma anche la razionalizzazione dell’acqua che sta facendo Israele nei confronti della popolazione di Gaza e che contribuisce anche al dramma che quella popolazione sta vivendo fino all’impossibilità di distribuire gli aiuti umanitari”.
“Il fiume sappiamo tutti che comunque accede prima o poi in un mare e per noi è importante ricordare anche quello che sta vivendo il Mediterraneo da un punto di vista di disgrazie e disastri per quanto riguarda la migrazione. Quindi ci sono tutta una serie diciamo di valori simbolici e per questo abbiamo deciso anche in qualche modo di rappresentare, grazie all’Associazione Canottieri che ci ha supportato, un po’ il viaggio della Global Flottiglia. Noi siamo qua per far presente a tutti che un pezzo della società civile prende coscienza, prende parte e si impegna, cosa che purtroppo tanti governi non stanno facendo, perché uno dei messaggi forti che vogliamo mandare è anche quello che alla fine chi di dovere, chi fa politica, chi ha la possibilità di mettere voce su una situazione come quella sta vivendo il popolo palestinese, alla fine prenda anche il coraggio di riconoscere lo Stato di Palestina come atto concreto di riconoscimento di quel popolo”.
Poi Tracchi ha letto il documento che verrà inviato alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Il 31 agosto e il 4 settembre una flottiglia internazionale, la Global Sumut Flottiglia, è salpata da Spagna, Tunisia, Genova e Sicilia e procede verso Gaza. Le ultime notizie ci dicono che dalla Sicilia partirà domani 7 settembre causa maltempo e in quel momento quattro deputati italiani si uniranno alla flottiglia, ovvero Benedetta Scuderi di Alleanza Verde Sinistra, Arturo Scotti e Benedetta Corrado del PD e il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti. Sono decine di imbarcazioni con a bordo delegazioni di attivisti e professionisti, medici, avvocati, giornalisti, artisti e tonnellate di generi alimentari in rappresentanza di 44 paesi del mondo. La più grande iniziativa marittima civile mai tentata verso Gaza, con l’obiettivo di rompere l’assedio illegale imposto dal governo di Netanyahu per chiedere la fine del genocidio del popolo palestinese e per stabilire un canale umanitario di aiuti”.
“Nell’immobilismo, complice della diplomazia internazionale, in particolare di quella europea, la società civile, con consapevolezza dei rischi e con la responsabilità della solidarietà internazionale, agisce una missione pacifica volta a riaffermare giustizia per un popolo, quello palestinese, vittima di uno sterminio. Le associazioni e organizzazioni aderenti all’iniziativa di oggi 6 settembre, esprimono tutto il proprio sostegno alla missione della Global Sumut Flottiglia e al suo atto di impegno civile e di solidarietà internazionale verso la causa palestinese, denunciando lo Stato di Israele capace di utilizzare anche l’arma disumana della carestia per portare avanti il suo progetto genocida di pulizia etnica del popolo nativo palestinese”.
“Progetto di fatto sostenuto da gran parte dei governi UE, tra cui quello italiano, che in due anni non hanno messo in atto nessuna azione concreta per fermare i piani criminali di Netanyahu e anzi continuano a vendere ad Israele armamenti ed a mantenere rapporti commerciali con uno Stato che nel suo sentirsi impunibile continua a calpestare il diritto internazionale. Il governo israeliano, con le parole del suo ministro della sicurezza nazionale, Itamar Bar-Gvir, non ha tardato a definire terroristi gli attivisti a bordo delle imbarcazioni della Global Sumut Flottiglia, minacciandone l’arresto o l’incarcerazione nelle prigioni di massima sicurezza. Minaccia inquietante. Ma altrettanto inquietante è il silenzio del governo italiano, incapace di offrire copertura politico-istituzionale agli attivisti della Sumut Flottiglia e il continuo sostegno all’amministrazione Trump. Dell’amministrazione Trump. Per questo il viaggio della Sumut Flottiglia è anche un banco di prova per riaffermare il diritto internazionale. Se lo stato israeliano dovesse bloccare la flottiglia, si creerebbe un precedente giuridico difficile da ignorare”.
“La protezione non è militare, ma giuridica, politica e civile. E noi tutti vigileremo affinché il messaggio di dignità e resistenza non violenta, di umanità e di azione politica della Global Sumut Flottiglia arrivi a destinazione. Questo era il documento. Ora vi leggo tutte le associazioni. Si ringrazia Libera, Arci, Anpi, Lega Ambiente, Arezzo for Gaza, Centro Franco Basaglia, Un Ponte Per, Demos, Isde Medici per l’Ambiente, Centro Enrico Berlinguer, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Rifondazione Comunista e Comitato Aretino per la Pace. Assieme a questo permettetemi di ringraziare tutti quelli che stasera hanno deciso di essere qui presenti insieme a noi, quelli che ci sono già, quelli che arriveranno. Tutti i compagni e le compagne ci hanno aiutato per l’allestimento”.


