19, Marzo, 2024

San Giovanni, 77° anniversario della Liberazione: una memoria da tramandare

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Ogni anno San Giovanni celebra il 24 luglio 1944 quando la Liberazione arrivò anche in città con il passaggio del fronte aiutato e sostenuto dalla lotta dei partigiani. Sono passati 77 anni ma la memoria rimane vivida, indelebile e pronta ad essere tramandata alle nuove generazioni.

Anche quest’anno, dunque, l’Amministrazione comunale ed Anpi Valdarno hanno organizzato una giornata per ricordare. L’anteprima è questa sera, venerdì 23 luglio, organizzata dal festival Orientoccidente. In piazza Masaccio, alle 21,30, si esibirà il “Grupo compay segundo de buenavista social club” bandiera della sorprendente cultura musicale cubana. Salvador Repilado Labrada al contrabbasso, Alberto Rodríguez Piñeda, armónico e cori, Hugo Garzón Bargalló prima voce e maracas, Nilso Arias Fernández seconda voce e chitarra, Rafael Inciarte Rodríguez direzione musicale e cori, Haskell Armenteros Pons clarinetto e cori, Rafael Inciarte Cordero clarinette basso, Rafael Fournier Navarro percussioni e cori e Yoel Matos Rodrigue chitarra e cori.

Sabato 24 luglio, giorno della Liberazione, alle 21,15 in piazza Cesare Battisti, il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e il presidente di Anpi Valdarno Giuseppe Morandini affronteranno l’importanza di questa giornata e il valore della memoria.

“Il nostro territorio nell’estate del ’44, – ha commentato il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi durante la conferenza stampa di presentazione – mentre le truppe anglo-americane cercavano di risalire la penisola e sfondare la linea Gotica per liberare il Centro ed il Nord Italia, fu teatro di scontri, rastrellamenti e bombardamenti tragici prima di tornare alla libertà. Il nostro è stato un territorio che ha dato un contributo significativo anche alla lotta partigiana contro i tedeschi ed i fascisti. 77 anni dopo quel 24 Luglio 1944, commemoriamo e celebriamo la Liberazione di San Giovanni e i caduti, perché in noi c’è un profondo debito di riconoscenza, un ‘dovere morale’ del ricordo e della memoria: quegli uomini e quelle donne che, nel silenzio della loro vita quotidiana, in quei mesi di guerra civile, stavano dalla parte dei partigiani contro il nazifascismo; quei giovani partigiani partiti per combattere e per liberare i nostri paesi, hanno dischiuso per noi, oggi, la possibilità di una vita libera, pacifica e democratica che è necessario e doveroso difendere e preservare ogni giorno da quanti vorrebbero farla scivolare di nuovo verso l’odio, la sopraffazione, la guerra. Un ringraziamento speciale vorrei rivolgerlo a Filippo Boni, vicesindaco del Comune di Cavriglia, ma anche storico ed autore del volume ‘Muoio per te’ edito da Longanesi nel 2021. Ho voluto fortemente che per la celebrazione della Liberazione di San Giovanni Valdarno – che fu liberata lo stesso giorno di Cavriglia (e sono tanti i legami che uniscono le nostre due comunità, a partire da questo che ha un intenso valore morale), il 24 Luglio 1944 – venisse presentato questo libro che racconta, con un timbro narrativo, le atroci stragi nazifasciste compiute dal 4 all’11 Luglio del 1944 nel territorio di Cavriglia con la morte di 192 civili, a cui si intrecciano anche le vicende di San Giovanni Valdarno, con l’Annunciazione del Beato Angelico”.

“A parte la competenza storica di Filippo Boni e la sua sapiente capacità narrativa in grado di coinvolgere emotivamente il lettore, ritengo che sia fondamentale fare memoria di quel periodo storico e lo sia ancora di più a distanza di tanti anni, quando le voci dei testimoni e dei superstiti di quelle atrocità, sono quasi tutte scomparse, ed il rischio che con loro se ne vadano anche i ricordi di quanto accaduto sia alto. Filippo Boni con questo libro ci consente di rimanere attaccati alla nostra storia, alle nostre radici perché tutti noi e le nostre comunità veniamo da lì, il Valdarno viene da lì, da quelle stragi terribili, ma anche dalla capacità che ebbero coloro rimasti in vita di ricostruire dalle macerie tenendo alti i valori della Resistenza e della Lotta di Liberazione di quanti sono morti, per parafrasare il titolo del libro e al di là di ogni retorica, per noi e per dare a noi un futuro di libertà e democrazia”.

“San Giovanni Valdarno – ha dichiarato il presidente di Anpi Valdarno Giuseppe Morandini – diede un grande contributo nella lotta contro il nazifascismo e il 24 luglio è la data della sua Liberazione e, con essa, dell’intero Valdarno aretino. Credo sia giusto celebrare ogni anno questa ricorrenza perché non se ne perda la memoria, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. E siamo felici che, per questo 77esimo anniversario, l’Amministrazione comunale abbia deciso di organizzare un evento coinvolgente e significativo attraverso la presentazione del libro di Filippo Boni”.

“La sera di sabato 24, dopo gli interventi istituzionali, Filippo Boni, giornalista e studioso del Novecento e degli anni di piombo, anche vice sindaco di Cavriglia, presenterà la sua ultima fatica letteraria “Muoio per te” edito da Longanesi – spiega ancora il sindaco Vadi – Un romanzo storico che racconta la strage nazifascista di Cavriglia del luglio del 1944, un atroce e impunito massacro in cui 192 persone innocenti vennero ammazzate nelle frazioni di Meleto, Castelnuovo, Massa e San Martino. L’autore, nipote di una delle vittime, parte da uno scritto del nonno, sopravvissuto nascondendosi nei boschi presso l’accampamento di alcuni partigiani, per far rivivere la memoria di tutte quelle persone che furono rastrellate e ferocemente uccise dai reparti tedeschi della divisione Hermann Göring. Di questa strage, pur essendo in termini numerici la quarta più importante avvenuta nel periodo della Resistenza in Italia, purtroppo, fuori dai confini della Provincia di Arezzo, non si è mai parlato abbastanza. Questa pubblicazione riporta alla ribalta nazionale un caso fondamentale per capire anche le strategie dell’esercito tedesco in Italia durante la Seconda guerra mondiale”.

All’evento, coordinato dalla giornalista Chiara Calcagno, parteciperanno il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi, l’assessore alla cultura Fabio Franchi, la direttrice del Museo della basilica Michela Martini e Giampaolo Camici, figlio di una vittima.

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