Gli ambulanti, compresi quelli del Valdarno, hanno manifestato a Firenze contro la direttiva Bolkestein
"Salviamo i mercati. No Bolkestein". Con questo slogan circa 500 ambulanti, tra questi molti valdarnesi, hanno protestato a Firenze contro la direttiva Bolkestein che l'Italia ha recepito ed esteso al commercio su aree pubbliche.
"Siamo costretti a ritornare in piazza per dire no alla Bolkestein – spiega Alessio Pestelli, commerciante ambulante e presidente toscano dell'Associazione Idea – che in Italia colpisce 200.000 imprese familiari e un indotto occupazionale di oltre il milione di persone. In Toscana, invece, abbiamo 15.000 aziende familiari che lavorano sul suolo pubblico".
Assidea vuole che l'esecutivo "escluda la categoria dalla direttiva o comunque, se questo non è possibile, darci una proroga. Chiediamo infatti almeno un allineamento sulla scadenza delle licenze al 2020". Assidea "è un'associazione trasversale e ha parlato con tutte le forze politiche, dagli assessori comunali a quelli regionali, fino ai segretari dei partiti a Roma. Il nostro caso è sulle scrivanie di tutta la politica; sanno del nostro problema, ci vogliono aiutare ma ancora nessuno è riuscito a fare nulla".
Alessio Pestelli continua: “Non possiamo non esprimere il rammarico per l'assenza delle nostre associazioni di categoria Anva e Fiva che hanno perso l'occasione per stare al fianco di chi lavora. Ci aspettavamo una presa di posizione anche del Governo, dopo l'apertura del tavolo al Mise del novembre scorso. Tuttavia confidiamo in una risposta decisiva a breve, perché auspichiamo che il Governo si faccia carico di una situazione che rischia di essere devastante per 250mila imprese italiane e il relativo indotto”.
Intanto Valentina Paris, responsabile Attività produttive del Pd afferma: "Il Partito democratico ribadisce la posizione presa durante gli incontri di ascolto con categorie e operatori del settore: così come ha garantito il massimo impegno per l'apertura del tavolo di confronto al MISE, altrettanto sosterrà l'attività di Governo e parlamentari del gruppo affinché si individuino soluzioni alle problematiche relative all'applicazione della direttiva Bolkestein, potenzialmente dannose per le imprese. Crediamo sia fondamentale – sottolinea – che ogni soluzione praticabile a partire da una proroga delle scadenze attualmente previste, possa arrivare soltanto attraverso l'ascolto delle istanze di categorie e operatori confrontate con il quadro normativo esistente, sia comunitario che nazionale, nel rispetto delle prerogative di Comuni e Enti Locali. Questi ultimi interlocutori privilegiati per valutare una eventuale sospensione dei bandi".