20, Aprile, 2024

Riciclaggio di batterie tramite processo biologico. L’idea di Eco-Rehab premiata ad Impresa Campus 2020

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La startup fondata da Tommaso Celli a cui si sono uniti Roberto Giannelli e Niccolò Orsini ha ottenuto il secondo posto nella competizione tra idee geniali organizzata dall’Università di Firenze

Riciclaggio e attenzione per l'ambiente sono i fattori fondamentali del progetto presentato da Eco-Rehab, l'idea innovativa ha conquistato il secondo posto nella competizione annuale Impresa Campus UniFi, dedicato alla presentazione dei risultati di percorsi di training imprenditoriale per i giovani dell'ateneo fiorentino.

Tra le 13 idee presentate quest'anno, a spiccare è stata quella di Tommaso Celli e dei suoi collaboratori: recuperare metalli preziosi dalle batterie al litio attraverso un processo biologico da inserire nell'attività di riciclo. La premiazione è avvenuta online a causa delle restrizioni sanitarie ma non ha impedito a Celli, Roberto Giannelli e Niccolò Orsini di rimanere estremamente soddisfatti per il riconoscimento e l'ottenimento di 1500 euro da investire nella propria idea.

 

 

"È un’idea che mi è venuta circa un anno fa – racconta Celli – mi sono messo a scrivere questo progetto leggendo articoli scientifici e documentandomi tramite gli studi da biologo che ho fatto. Mi sono buttato nonostante tutto, a me si sono aggregate un altro paio di persone e abbiamo visto che l’idea piaceva, in particolare a quelli del settore , come i consorzi Cobat, dopodiché ne ho parlato a UniFi e ai suoi professori; sono stati molto entusiasti facendomi capire che l’idea può valere tanto."

"Parallelamente abbiamo presentato anche la domanda, è stata accettata, e adesso siamo in sperimentazione e stiamo cercando di portarla in fondo – spiega Celli – l’idea è grande perché coinvolge non solo i consorzi italiani, ma è un’idea che influirebbe a livello europeo: recuperare il litio è difficile e costoso e se il mondo continua a puntare molto sull'elettrico tra 10, 15 anni avremo lo stesso problema che abbiamo adesso con la plastica. Il processo di riciclaggio è particolare, il trattamento costa tantissimo e non si sa perfettamente quanto la resa e la spesa possano valere il gioco. Noi stiamo cercando di prendere una strada laterale a quella del trattamento chimico."

"Stiamo applicando delle tecniche che non vengono dall’industria, ma dalla bonifica delle acque e dei terreni inquinati con batteri e funghi che farebbero loro il lavoro – afferma Celli – una tecnica innovativa che eviterebbe l'uso di sostanze chimiche e temperature da alti forni per bruciare le polveri. Siamo stati contenti del premio, quando partecipi così con l’idea che partorisci nella tua stanza, ecco aver fatto questo da solo per me è stata una grande soddisfazione, come lo è stato il fatto che abbiano trovato una valenza e voglia di sperimentare nel mio campo."

 

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