Il Tribunale amministrativo regionale annulla il punto con il quale è stato revocato il mandato del Presidente del consiglio. Interviene subito il Pd con la capogruppo Farini e il consigliere Sottili
A dare la notizia è la stessa Cristina Simoni sulla propria pagina Facebook: il Tar, Tribunale amministrativo regionale, ha annullato il punto all'ordine del giorno del consiglio comunale con il quale era stato revocato il suo incarico. "Convocherò un consiglio comunale per poter discutere la mozione di sfiducia", scrive Cristina Simoni.
Il consiglio è quello del 24 luglio quando, fu approvata la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del consiglio comunale presentata dal gruppo Pd in una seduta, prima convocata, poi revocata, infine comunque effettuata. Il Movimento 5 Stelle contestò subito le procedure e annunciò il ricorso al Tar, soprattutto per quanto riguardava l'inserimento della mozione di sfiducia, la capogruppo del Pd Francesca Farini spiegò: "Ci sono i pareri tecnici del Segretario comunale e della dirigente del Comune che confermano la corretta pubblicazione dell'ordine del giorno e la legittimità dell'inserimento della mozione di sfiducia nello stesso ordine del giorno di stasera". Il mandato di Cristina Simoni è stato revocato, presidente del consiglio è stato in seguito nominato Sandro Sarri: alla votazione non hanno partecipato le opposizioni proprio in attesa della sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Adesso la decisione del Tar.
La prima a intervenire è proprio Francesca Farini: " Il TAR ha deliberato la legittimità del Consiglio comunale del 24 luglio considerando la revoca avvenuta 24 ore prima dalla Presidente Simoni illegittima. Ritenendo valido l' ordine del giorno aggiuntivo, dal quale, in maniera discrezionale, la Simoni aveva tolto il punto all' odg, obbliga la stessa a convocare un Consiglio comunale entro 15 giorni per la discussione e la votazione della mozione prevedendo, in caso di inerzia, che sia il Vicepresidente ad effettuare la convocazione".
"Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar, che, nonostante i tentativi enfatici della Presidente di arrogarsi non si sa quale vittoria, di fatto la costringe a ridiscutere quella mozione in modo urgente. Con la decisione del TAR, è stato riconosciuto il comportamento ostruzionistico tenuto dalla Signora Simoni in merito all' inserimento della mozione di sfiducia nell' odg del consiglio del 24 luglio, avendo posto in essere atti che non hanno reso chiaro l' iter della convocazione, obbligandola alla convocazione di un nuovo consiglio entro 15 giorni per la discussione. E' chiara la difficoltà dell' interessata nell' entrare nel merito della sfiducia presentata per comportamenti non corretti della Presidente e, se mai ce ne fosse bisogno, gli ultimi giorni dimostrano come coloro che attaccano il PD ed il suo Sindaco, democraticamente eletto, continuano a tenere la tessera del partito esprimendo la massima incoerenza possibile. Auspichiamo che la Presidente voglia inserire la mozione al consiglio già convocato per il 25 settembre per chiudere quanto prima questa vicenda indecorosa come individuato e richiesto anche dal TAR. Si richiama tutti al merito delle questioni politiche che negli ultimi periodi hanno lasciato spazio a questioni individuali e personali che poco hanno a che fare con l' interesse della cittadinanza".
Sulla vicenda interviene anche Francesco Sottili consigliere sempre del Pd: "La sentenza del TAR del 19 settembre, con il quale la maggioranza ha sfiduciato Cristina Simoni, riporta in primo piano quanto già da me sostenuto nei giorni precedenti l'elezione del nuovo Presidente del Consiglio risultato poi essere Sandro Sarri. La maggioranza ha voluto affrettare i tempi per l'elezione del nuovo Presidente nonostante fosse a conoscenza del ricorso al TAR e che la sentenza fosse vicina".
"Anche dietro mie sollecitazioni durante l'ultimo Consiglio comunale – commenta il consigliere Francesco Sottili – proprio in merito all'opportunità politica di andare avanti con l'elezione del nuovo Presidente, la capogruppo Farini ha sostenuto a nome della maggioranza che "gli atti erano formalmente corretti e che avevano avuto il parere tecnico e di regolarità di tre dirigenti". Oggi è chiaro che quella scelta, oltre al fatto che non era basata su presupposti pienamente solidi, ha acuito le divisioni aprendo di fatto uno stallo Istituzionale".
"Purtroppo – prosegue Sottili – abbiamo perso una nuova occasione per riportare le Istituzioni al centro del dibattito politico, lasciando che a parlare fossero gli interessi di pochi. Ora che è stato fatto chiarezza è compito anche delle minoranze aprire ad un ragionamento Istituzionale diverso e più partecipato perché le Istituzioni sono di tutti e le figure di garanzia com'è quella del Presidente del Consiglio sono elementi fondamentali e decisivi per il corretto funzionamento degli organi e per la difesa delle prerogative degli Eletti.
Oggi, ancor più di prima, è necessaria la partecipazione di tutte le forze politiche e della gente affinché sia la Comunità di Figline e Incisa Valdarno ad uscire vittoriosa da quanto sta accadendo. Mi rendo conto che ci siano forti frizioni sia dentro che fuori le istituzioni, che queste siano presenti in Consiglio comunale, ma è proprio per questo che è necessaria una riflessione che riporti al centro le necessità del nostro paese. È necessaria un'analisi delle criticità che porti a delle garanzie anche verso le minoranze, che comunque rappresentano parte del nostro territorio, e che oggi si vedono escluse."