Quaranta sarebbero i brasiliani che hanno ottenuto la residenza nel comune di Rignano. La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di entrambi gli indagati. L’accusa è di falso
Secondo la Procura di Firenze, nella notizia battuta dall'Ansa, il responsabile dell'ufficio anagrafe del Comune di Rignano, un 58enne, è stato indagato insieme a una donna, una 46enne, di origini brasiliane. L'accusa parla di residenze nel territorio ottenute troppo 'facilmente'.
Sempre secondo la Procura la donna, in cambio di corrispettivo, prima avrebbe ospitato i connazionali in una sua abitazione e poi sarebbe riuscita a ottenere per loro la cittadinanza grazie a un accordo con il responsabile dell'ufficio anagrafe. L'uomo, tra l'altro, prima di essere raggiunto dall'avviso di garanzia, era stato spostato già in altro ufficio.
Entrambi sono accusati di falso e per loro la procura ha chiesto il rinvio a giudizio.
Sembra siano una quarantina i brasiliani che finora hanno ottenuto la carta d'identità valida per l'espatrio. Per i difensori dell'uomo tutti ne avevano diritto "grazie a un avo italiano". (notizia Ansa)
Intanto la commissione disciplina del Comune di Rignano, avvalendosi anche di un membro esterno, si è riunita per decidere sulla vicenda e sul ruolo dell'uomo.