La Regione Toscana ha pubblicato i dati relativi alla certificazione delle raccolte differenziate riferiti al 2016, con l’applicazione per la prima volta della nuova modalità di calcolo stabilita dalla norma nazionale, che abbassa in maniera sensibile le percentuali. Tutti i numeri del Valdarno, dove la media è di 47,2%, sotto a quella regionale
Cinque comuni che superano la soglia del 50%, una media a livello di Valdarno (sia aretino che fiorentino) che si attesta al 47,2%, sotto quella regionale (che è stata del 50,99%). Con alcune performance pessime, addirittura sotto il 40% in tre comuni. È il quadro che emerge dai dati certificati pubblicati dalla Regione Toscana, sul sito di Agenzia Regionale Recupero Risorse, e relativi ai rifiuti prodotti, differenziati e raccolti nel 2016.
Rispetto all'anno precedente (qui i dati relativi al 2015 in Valdarno), le percentuali mostrano un balzo all'indietro significativo. Ma c'è da precisare che da quest'anno, e per la prima volta, è cambiato il metodo di calcolo in Toscana, in base alle nuove normative nazionali. Diversamente dal passato, spiega la Regione, nelle raccolte differenziate sono conteggiati anche i rifiuti inerti da costruzione e demolizione di provenienza domestica e i rifiuti organici intercettati dal compostaggio domestico, oltre agli scarti da selezione dei rifiuti ingombranti e ai rifiuti da spazzamento strade avviati a recupero; sono scomparsi dal calcolo della percentuale di raccolta differenziata, invece, gli incentivi previsti dal precedente metodo. Il confronto con i dati degli anni passati è quindi influenzato dal diverso calcolo utilizzato.
Ecco dunque tutti i dati che riguardano il Valdarno: il comune con la performance migliore è quello di Reggello, che sfiora il 60%; sopra alla soglia del 50% anche i comuni di Terranuova, Rignano, Figline e Incisa, Castelfranco Piandiscò. Male, invece, vanno comuni come Bucine, Laterina, Montevarchi e Pergine, dove non si raggiunge nemmeno la soglia del 40%.