17, Giugno, 2024

Quando la mente ‘dimentica’ un’azione: il punto di vista della psicanalisi. La dottoressa Del Veneziano: “Eventi temporanei non prevedibili”

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Abbiamo chiesto alla dottoressa Laura Del Veneziano, psicologa e psicanalista, perché capitano casi in cui la mente di una persona ‘salta’ un passaggio. “Non ha niente a che vedere con l’essere buoni o cattivi genitori, eventi di questo tipo posso avere cause molto diverse. Si tratta di un temporaneo black-out della mente”.

Come può capitare che una persona si dimentichi un bambino in auto? In tanti si pongono questa domanda, a poche ore dalla terribile tragedia che si è consumata a Castelfranco. Noi lo abbiamo chiesto alla dottoressa Laura Del Veneziano, psicologa e psicanalista. “Prima di tutto, va detto che non si può generalizzare: ogni caso è a sé, e sarà preso in esame da chi di dovere”, puntualizza.

“Per cercare di capire come avvengono questi black-out della mente, possiamo andare a scomodare la psicanalisi. Secondo la teoria freudiana la nostra mente, lavora in parte in modo cosciente e volontario, in parte in modo incosciente e involontario. A fare da mediatore fra le due parti c’è un filtro, che però non sempre funziona: quando salta, possono accadere temporanee amnesie”.

Capita a chiunque di andare in una stanza e dimenticarsi che cosa si cercava: questi sono episodi banali che, però, si fondano sullo stesso meccanismo. “In alcuni casi purtroppo – spiega la dottoressa Del Veneziano – le conseguenze sono molto, molto gravi ed aprono a situazioni di profondo dolore. Va sottolineato che tali eventi non sono prevedibili, e neanche collegabili necessariamente a patologie pregresse. Non c’entra nulla con l’essere bravi o cattivi genitori. All’origine ci possono essere tante cause diverse”.

Quando un evento del genere porta alla morte di una bambina, come accaduto a Castelfranco, ma come è già successo altre volte in Italia, come riportano le cronache nazionali, tutto questo colpisce profondamente la collettività. “Accade che qualcuno esprima giudizi: è ingiusto, ma è parte di un meccanismo di difesa di fronte ad  una cosa che fa paura perché incontrollabile, che ci colpisce profondamente perché accade vicino a noi, perché ci tocca da vicino. Possono quindi presentarsi reazioni di rifiuto, giudizio, rabbia”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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