09, Ottobre, 2025

Protesta dei sindaci, Valentina Vadi: “I pendolari hanno diritto ad una mobilità pubblica rispettosa dei tempi e di ambienti confortevoli nei quali viaggiare”

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Dopo il secondo flashmob in solidarietà verso i pendolari del Valdarno che ogni giorno subiscono disagi e disservizi, il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi spiega e sottolinea che la volontà dei sindaci è quella di non fermarsi e di arrivare al Ministero. Il loro monitoraggio continuerà.

“Questa mattina, con quasi tutti i sindaci del Valdarno Aretino e tre sindaci del Valdarno Fiorentino, abbiamo ripetuto il flash mob dalla parte dei pendolari. Però questa volta non abbiamo dato la notizia a mezzo stampa preventivamente, quindi non abbiamo dato modo a Trenitalia e RFI di preparare il treno delle otto e zero due. Abbiamo preso questo treno dei pendolari e abbiamo, personalmente come amministratori pubblici, provato sulla nostra pelle quelli che sono i disservizi che tutti i giorni i pendolari provano che vanno al lavoro, che vanno a scuola verso Firenze, dal Valdarno verso Firenze, trovano sulla loro pelle”.

“Un treno che sarebbe dovuto arrivare a Firenze alle otto e trentotto ed è arrivato con oltre diciotto minuti di ritardo, in una tratta che si fa tranquillamente in venticinque-trenta minuti, ci ha messo il doppio del tempo. Siamo stati quasi subito dirottati nella linea lenta e quindi il treno non ha percorso la cosiddetta linea direttissima e pur se nella linea lenta ci sono state tre soste e tre fermate. Un treno oltretutto pieno di persone, sovraffollato, con l’aria condizionata in alcuni momenti proprio per la presenza delle persone, non funzionava al massimo. Questa purtroppo sarà la situazione che dopo le decisioni di Trenitalia e RFI, sarà di fatto, dal prossimo anno, una situazione normale e strutturale per i nostri pendolari. Noi ci opponiamo con forza e con fermezza a queste decisioni, continueremo a monitorare la situazione con un flash mob di questo tipo ed arriveremo fino al Ministero a Roma, perché vogliamo far sentire la voce dei pendolari e dei cittadini del Valdarno, che non hanno assolutamente diritto di essere trattati in questo modo. Hanno diritto ad una mobilità pubblica che sia rispettosa nei tempi e di ambienti confortevoli nei quali viaggiare”.

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