E’ terminato con una querelle il consiglio comunale di San Giovanni aperto ai cittadini e incentrato sull’ampliamento richiesto da Csai della discarica di Podere Rota. Il documento redatto al termine della seduta è stato approvato con i voti favorevoli di Centro sinistra, M5S e Lega e quelli contrari delle Liste civiche sangiovannesi. Il giorno dopo è botta e risposta tra l’opposizione ed il gruppo di maggioranza.
Il gruppo Liste civiche sangiovannesi dopo aver sottolineato l’assenza del presidente della Regione Eugenio Giani e dell’assessore all’ambiente Monni affermano: “Quando vediamo un Sindaco, il nostro, che lancia appelli allo stop all’ampliamento ci sembra di rivivere pagine di una storia già letta: anche nel 2011 vedevamo il nostro Sindaco di allora che dalla testa della protesta lanciava appelli per non ampliare la discarica. Sappiamo tutti come è andata a finire. E siamo oggi ancor più preoccupati perché vediamo il nostro Sindaco ed il partito di maggioranza – locale e regionale – che di giorno sembrano tessere la tela per ottenere lo stop all’ampliamento ma la notte dormono sereni lasciando che altri disfino per conto loro, quella tela. Non si poteva non cogliere questo strano puzzo di bruciato anche ieri sera. Sono state spese parole, molte, troppe per la chiusura della discarica, come se i nostri amministratori non fossero in alcun modo responsabili, come se scendessero ieri sera dalla Luna. Ma i fatti parlano per loro”.
“Domande che abbiamo rivolto ai nostri amministratori: Perché, Sindaco Vadi, quando sedeva in Consiglio Regionale non Votò a favore della formalizzazione della chiusura di Podere Rota al 2021? Perché i Consiglieri di maggioranza, il Sindaco e la Giunta non hanno accolto l’istanza per richiedere le dimissioni da Presidente della Conferenza dei Sindaci del Valdarno di Sergio Chienni, Sindaco di Terranuova? Ed ancora perché i Consiglieri di maggioranza, il Sindaco e la Giunta, non hanno accolto l’istanza per richiedere al Consiglio Regionale l’emanazione di una legge ad hoc che permettesse un adeguato indennizzo economico verso la nostra città legato al post mortem della discarica?”.
“Ci dispiace infine aver visto il Presidente Tempesta prestarsi, lui che è rappresentante della massima Assise cittadina, a farsi portavoce delle giustificazioni delle autorità regionali per le gravissime assenze di questa sera. Meglio avrebbe fatto a condannare l’assenza che è prima di tutto un affronto al Consiglio Comunale. Abbiamo preso quindi atto che c’è un legame, politico ed economico, forte e tacito, che unisce il nostro Sindaco, il Sindaco di Terranuova, i vertici del Partito Democratico Provinciale e quello regionale con alla testa il presidente Giani. E non possiamo accettare che politici ed amministratori ci vogliano convincere che i destini della discarica siano legati ad una “questione privata”, che le responsabilità siano altrove, siano tecniche”.
“Sulla redazione del documento finale: “Il nostro gruppo ha pensato di inserire nel documento finale la richiesta di una legge regionale specifica che possa indennizzare la nostra città al momento della chiusura della discarica. Richiesta che è parte fondamentale del nostro programma di governo e di una raccolta firme da noi organizzata che ha già raggiunto il migliaio di firmatari. Purtroppo questa nostra richiesta non è stata accolta dal Centrosinistra Sangiovannese. Siamo stanchi di prese di posizione di principio, che forse lavano la coscienza a chi le enuncia, ma che poi non portano risultati tangibili alla nostra comunità. Occorre invece il coraggio di richiedere impegni ed atti concreti che possano portare reali benefici alla nostra città. Noi, come sempre abbiamo fatto, guardiamo e cerchiamo di proporre azioni coraggiose che siano realmente di utilità per tutti i Sangiovannesi”.
Al gruppo all’opposizione replica quello di maggioranza Centro sinistra per San Giovanni: “Hanno votato contro un documento che chiede la chiusura definitiva della discarica di Podere Rota. Hanno votato contro la presentazione di nuovo piano dei rifiuti, che superi la logica del conferimento in discarica, intraprendendo la strada dell’economia circolare, impedendo l’apertura di nuove discariche, l’ampliamento di discariche già esistenti, comprese quelle per rifiuti speciali. Questa è stata la chiusura del consiglio comunale che ci hanno regalato le Liste Civiche dopo tutti gli sforzi di condivisione del gruppo di centro sinistra, dei 5Stelle e della Lega”.
“Bisogna essere credibili quando si chiedono cambiamenti, bisogna essere seri, altrimenti si bruciano tutte le possibilità di ottenere qualcosa di rilevante. Le vicende di questo consiglio, dopo la serata di ieri, assumono un tono cupo. Gli interventi pilotati, le offese gratuite, la diffamazione pianificata, la denigrazione personale e, l’umiliazione dell’avversario, oltre l’umiliazione della politica. Il progetto delle Liste Civiche è stato chiaro quasi subito, screditare questa amministrazione e il nostro gruppo consiliare, i nostri elettori e per farlo non hanno avuto rispetto nemmeno dei colleghi di minoranza, avendo la sfrontatezza di tentare la distruzione di ogni percorso condiviso. Neanche il rispetto di accordi sovracomunali li ha fermati”.
“Tutti vogliamo chiudere la discarica ma, come abbiamo visto, mistificare la realtà, stigmatizzare comportamenti inesistenti e sottolineare la loro esistenza come opposizione totale, è più importante di ogni progetto di futuro, non solo per la nostra città ma per l’intero territorio. Lo sappiano i cittadini che quella piazza, richiesta dalle Liste Civiche e ottenuta con i voti di tutto il consiglio, ma soprattutto con i nostri voti, aveva per le liste civiche uno scopo ben preciso, non quello di parlare del percorso fatto, non quello di chiedere la chiusura della discarica ma di continuare nel luogo istituzionale più importante, l’opera di distrazione di massa avviata da tempo sui social. Hanno disotterrato l’ascia di guerra e portato il conflitto a livelli maniacali, tirando nella melma della loro ossessione anche i primi cittadini dei sette comuni che hanno aderito al percorso condiviso da tutto il Consiglio Comunale”.
Il Centro sinistra conclude: “Noi non abbiamo bisogno di giustificare nulla parlano per noi le carte bollate prodotte e inviate, parla per noi la battaglia del Valdarno per i problemi del Valdarno, che supera anche ogni appartenenza partitica”.