Dopo la perdita della sezione distaccata del Tribunale di Arezzo a Montevarchi il Valdarno potrebbe riottenere l’ufficio del Giudice di Pace. Per stimolare e incitare le amministrazioni comunali ad agire in questo senso si è costituito un comitato. “Il tempo stringe e occorre che ognuno faccia la sua parte”
Nasce in Valdarno "Ora o mai più", il Comitato Valdarnese pro Giustizia di prossimità. Lo scopo è quello di sollecitare azioni concrete per ottenere di nuovo l'ufficio del Giudice di Pace chiuso insieme alla sezione distaccata del Tribunale di Arezzo a Montevarchi. La soluzione, infatti, potrebbero essere quella di chiedere la riapertura dell'ufficio con le spese a carico dei nove comuni del Valdarno aretino. Per farlo c'è tempo fino al 30 luglio. Il dibattito è aperto nei consigli comunali ma ad oggi nessuna decisione è stata presa in maniera formale e concreta.
"Come ulteriore stimolo al dibattito pubblico e, se possibile, come strumento di raccordo tra i vari soggetti che riterranno di far conoscere la propria convinzione dell'utilità di ricostituire in Valdarno un Ufficio del Giudice di Pace e un servizio di Difesa Civica, i sottoscrittori del presente comunicato stampa hanno costituito un apposito comitato denominato Ora o mai più. Un comitato apartitico, basato sul volontariato ed aperto alla libera adesione di cittadini, amministratori, professionisti, associazioni ed enti no profit. Un comitato che intende far chiarezza sulle intenzioni dei governi locali e informarne compiutamente l'opinione pubblica locale. Il tempo stringe e occorre che ognuno faccia la sua parte".
Il comitato spiega i motivi di questa battaglia:
"Significa, in primo luogo, contrastare quella tendenza ormai consolidata in tutti i settori che porta a concentrare servizi essenziali nei capoluoghi, penalizzando i territori anche al di là di significativi bacini di utenza. È il caso dei servizi ospedalieri, come della rete degli sportelli delle Poste ai quali si rivolgono consistenti fette della popolazione. Significa mantenere in Valdarno standard che favoriranno la permanenza di altri uffici del governo, fiscali, previdenziali, della sicurezza, che facilitano l'operare dei cittadini, delle famiglie, delle aziende. A fronte della previsione di un aumento delle competenze del Giudice di pace – attualmente incaricato di dirimere questioni relative a liti condominiali, contenziosi fino al valore di 5.000 euro e a 20.000 euro nel caso di sinistri, ricorsi su cartelle esattoriali e sanzioni amministrative – è facilmente ipotizzabile l'aumento consistente del numero dei cittadini che potranno usufruire dei suoi servizi. Così come è facilmente ipotizzabile che molti, dovendo rivolgersi agli uffici del capoluogo perdendo ore e denaro, rinunceranno a far valere le proprie ragioni. Significa cioè ridurre le opportunità di ognuno di noi".
Le possibilità per il Valdarno:
"Il citato decreto Milleproroghe ha riaperto la possibilità di dotarsi nuovamente dell'Ufficio del Giudice di Pace accorpando i territori che già erano sotto la competenza dei soppressi uffici di Montevarchi e San Giovanni Valdarno e coinvolgendo gli enti locali nel mantenimento della struttura. Una spesa che, divisa tra nove comuni per quota parte sulla base della popolazione, risulta tranquillamente sostenibile. L'occasione appare propizia anche per ripristinare, sempre a livello valdarnese, il servizio della Difesa Civica, indebolita prima da normative nazionali e poi soppressa di fatto con la legge di riordino delle province. Un istituto che aveva alle spalle anni di esperienza e sul quale la Toscana, prima regione in Italia ad introdurlo, aveva fondato i caratteri della propria civiltà. Un istituto che permette ai cittadini, alle famiglie e alle imprese, di far valere i propri diritti nei confronti della Pubblica amministrazione, delle sue opacità, lentezze e iniquità. Un istituto, infine, che può cooperare efficacemente al raggiungimento di quella trasparenza della pubblica amministrazione, tanto più evocata quanto meno praticata".
"Nella direzione di impegnare i governi locali del Valdarno per un piano congiunto che mirasse a organizzare la giustizia di prossimità si sono mossi alcuni consigli comunali, approvando specifiche mozioni. Ad oggi, al di là di generiche prese di posizione a favore, di silenzi imbarazzati e delle dichiarazioni vaghe sui problemi finanziari connessi, nessun atto concreto è stato posto in atto da parte dei Sindaci e delle Giunte comunali. Mentre si moltiplicano i dibattiti e le buone intenzioni sulla necessità di unire i servizi, di svolgere assieme alcune funzioni sino ad arrivare a parlare di Comune unico del Valdarno, la pratica politica quotidiana tende a rimandare, a far dimenticare e non affrontare le diverse possibilità. Possibilità che, nel caso della giustizia di prossimità, ha la sua scadenza non prorogabile nel prossimo 30 luglio".
(Fanno parte del comitato: Michele Quaranta, Simona Cetoloni, Luciana Granelli, Marco Agnolucci, Laura Badii, Laura Convertini, Gianluca Magini, Leonardo Paterniti, Gianni Tognazzi, Chiara Ferri, Luca Luzzi, Fabio Camiciottoli, Alessandro Masoni, Matteo Bruni, Flavio Nardi, Piero Grazzi, Marco Del Pasqua, Stefano Giuliani, Rossella Michelotti, Mara Uggeri)