Forti critiche all’attuale amministrazione, e l’impegno a preparare un programma che riparta dal coinvolgimento dei cittadini: così i Democratici e Progressisti insieme a Impresa e Innovazione sono scesi in campo verso le amministrative 2016. A febbraio le primarie, che si faranno anche senza accordo con il Pd
"Prima un processo di consultazione fra i cittadini, poi le primarie: partiremo da qui, con un percorso di discontinuità rispetto all'attuale amministrazione, e che deve necessariamente stravolgere il vecchio modo di fare politica". Tocca a Vincenzo Caciulli chiudere il dibattito di 'Montevarchi Futura', venerdì sera: ed è lui a fissare i punti fermi che hanno caratterizzato quell'unione fra i Democratici e Progressisti e il gruppo di Impresa e Innovazione guidato da Magini.
L'apertura del dibattito era stata nel segno di aspre critiche nei confronti dell'attuale governo di Montevarchi. "Questa città – ha esordito Flavio Nardi – deve tornare a pilotare e contare davvero a livello decisionale in Valdarno: a partire dalla Conferenza dei Sindaci, ad esempio. Alle spalle abbiamo cinque anni di vuoto: le promesse elettorali di Grasso del 2011 sul centro storico, sulla viabilità, sugli impianti sportivi, sul decoro urbano e sulla sicurezza non hanno avuto alcuna concretizzazione. Serve una politica nuova".
Gianluca Magini ha approfondito i temi legati al decoro urbano e alla giustizia, e nel mirino è finita la sconfitta del territorio per aver perso, dopo la sede del tribunale, anche, come ormai sembra, anche il giudice di pace; altri interventi hanno toccato tutti i temi del governo della città: dai trasporti pubblici (Antonio Perferi) al servizio idrico (Pasquale Potenza) fino al regolamento urbanistico (Paolo Ricci) e il sociale (Stefano Sesti).
La ricetta per Montevarchi Futura comprende dunque una nuova visione politica, che si poggi su più trasparenza, più coinvolgimento dei cittadini, più ascolto e partecipazione attiva: anche per questo nelle prossime settimane partirà un sondaggio fra i residenti di Montevarchi, per tastare il polso della situazione. A febbraio si svolgeranno invece le consultazioni primarie per scegliere il candidato sindaco: "Le faremo con i movimenti che si riconoscono nel nostro programma e che ricercano una necessaria discontinuità con l'attuale amministrazione", hanno sottolineato i promotori.
E in chiusura, dunque, è stato Caciulli a rincarare la dose: "L'analisi sulla discontinuità deve essere profonda: oggi le amministrazioni comunali devono cambiare passo e approccio, siamo in un periodo di crisi economica che porta con sé una disgregazione sociale innegabile. Sono tempi straordinari e ci vuole coraggio di ribaltare la politica. E quindi, ecco che è necessaria anche una discontinuità di metodi verso un tipo di politica ormai tramontato. Negli ultimi cinque anni Montevarchi ha perso potere decisionale, e a livello di Valdarno manca ormai, nonostante tante parole, una vera visione comune".
Le conclusioni sono anche l'occasione per togliersi un sassolino dalle scarpe: "Nel 2011 – racconta Vincenzo Caciulli – lo strappo con il Pd fu la conseguenza di una posizione netta assunta dal Partito democratico: si doveva passare per le primarie, prima ancora di aprire la discussione di un programma. Oggi succede l'esatto opposto. Ebbene, noi siamo stati chiari: siamo disposti a un dialogo sul piano programmatico, ma la scelta del candidato deve avvenire solo attraverso le consultazioni, le primarie".
Ha collaborato Federica Crini