21, Novembre, 2024

CMA al Serristori, Mugnai parzialmente soddisfatta: “Per una volta si investe, ma il Comune mantiene l’obiettivo di un Pronto soccorso”

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Presente all’inaugurazione del nuovo Centro Medico Avanzato presso l’ospedale Serristori di Figline, la sindaca di Figline e Incisa Giulia Mugnai non esprime una completa soddisfazione: “Quella di oggi non può essere una inaugurazione con i toni trionfali né una parata presso il nostro Serristori ma deve essere soprattutto una presa di coscienza da parte delle istituzioni regionali e dall’Azienda sanitaria di una precisa necessità di sanità pubblica che esprime questo territorio. Quello che rilevo di positivo, dopo una battaglia perché sul Serristori venisse riportato un servizio del genere per tutti i nostri cittadini, è che finalmente per la prima volta si vede invertire la tendenza di togliere, un pezzo alla volta, i servizi presso l’Ospedale”.

“Abbiamo appreso nei giorni scorsi che ad oggi l’intenzione dell’Azienda sanitaria è che un Pronto soccorso non possa tornare al Serristori, ma noi siamo qui oggi anche per tenere il punto su questo, ovvero sulla possibilità di riaprirlo anche al Serristori – ha proseguito – Noi riteniamo dopo una valutazione seria e approfondita sulla sperimentazione, possa essere riaperto anche questo capitolo. Sappiamo che, in base alla normativa nazionale il nostro territorio non possiede un bacino di utenza tale da permettere il mantenimento di un pronto soccorso, ma riteniamo che comunque vada fatta una rivalutazione di questo anche sulla base di altri fattori”.

“Quello di oggi dunque non può essere che un punto di partenza perché molto c’è da lavorare per restituire al nostro territorio un presidio sanitario che sia davvero efficiente, efficace e che dia effettivamente le risposte sperate. Sul Centro Medico Avanzato dobbiamo fare un’azione di attenta comunicazione del tipo di servizi che vi verranno erogati: bisogna spiegare bene alla cittadinanza di cosa si tratta, specificare che è un servizio che, grazie alla presenza di medici di pronto soccorso specializzati nell’emergenza-urgenza, è effettivamente importante e che può erogare prestazioni diverse e maggiori rispetto alla guardia medica o al medico di famiglia, permettendo a persone che hanno patologie minori di presentarsi presso il punto del Serristori evitando di fare lunghi periodi di attesa presso il Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, che è il nostro ospedale di riferimento, dove le persone coi codici minori rischiano di aspettare fino a dieci ore”.

“Inoltre auspichiamo che questo servizio venga sempre più strutturato e consolidato anche con personale dedicato e quindi non ricorrendo a modalità di lavoro straordinario – ha aggiunto Mugnai – Questo vorrebbe dire davvero da parte dell’Azienda Sanitaria la presa in carico del territorio del Valdarno fiorentino che ha bisogno di queste risposte. Oggi la presenza di tutte le Istituzioni regionali a Figline è un segno importante di attenzione e di quella presa in carico, ma dobbiamo ricordare che questo non è un punto di arrivo, è solo l’inversione di una tendenza che aveva ridotto i servizi del Serristori, servizi che da oggi devono essere invece ampliati e consolidati”.

“Per esempio – ha spiegato la sindaca – ora c’è da rafforzare il percorso delle specialistiche e della diagnostica su cui abbiamo chiesto sempre investimenti all’Azienda Sanitaria, c’è da lavorare perché la chirurgia, partita molto bene e che oggi sta abbattendo le liste di attesa per gli interventi programmati di chirurgia a media e bassa intensità, possa davvero continuare con questo livello di prestazioni che sono importanti e che hanno portato il Serristori di fatto ad aumentare i posti in degenza chirurgica. Così come va rafforzato il sistema di “fast track”, ovvero della presa in carico di pazienti del territorio anche in collegamento diretto coi medici di famiglia. Questa è stata una innovazione importante con il “day service” presso il Serristori che ha portato alla effettiva ed efficace cura di tante persone a Figline e Incisa e più in generale nel Valdarno. Infine non dimentichiamo il punto fondamentale della onco-ematologia: questo deve essere sempre più confermato come centro di eccellenza per i malati oncoematologici con un rafforzamento anche delle possibilità delle cure chemioterapiche e senza spostamenti su altri presidii. Su questo abbiamo sempre detto che avremmo dato battaglia perché non vogliamo in nessun caso che si creino disagi ai pazienti più fragili riguardo ai quali va ringraziato ancora una volta il Calcit per l’azione di sostegno al reparto attraverso personale e strumentazione”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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