Posizione nettamente contraria alla costituzione della Multiutility: è quella che esprime il PCI del Valdarno fiorentino in una nota. “Le Amministrazioni Comunali di Reggello, Rignano sull’Arno, Figline e Incisa, animate da una immotivata spinta neoliberista – si legge – hanno votato, senza fornire alcuna informazione e spiegazione ai cittadini, la delibera che dà il via alla costituzione della società “MultiUtility Toscana SpA”, ennesimo e pericoloso carrozzone! Al PD e soci non è bastata l’esternalizzazione fallimentare dei servizi e dei beni comuni attraverso le società partecipate vere fonti di spreco di soldi dei cittadini e centri di ricollocamento del proprio ceto politico”.
“Ora – continua il PCI – si passa alla creazione di un colosso industriale Holding Toscana, che attraverso la fusione di quelle società partecipate dai Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, andrà a gestire acqua, energia, gas e rifiuti. Si tratta di un’operazione inopportuna, pericolosa, socialmente inutile a carattere meramente speculativo, che risponde senza alcun pudore a logiche di mercato, di profitto e di aziendalizzazione. Attraverso quotazioni in Borsa di questa Holding gli indirizzi politici e gestionali rimarranno appannaggio dei gruppi di potere e dei nuovi manager, senza che i Comuni e le assemblee elettive esercitino un reale controllo su spesa, investimenti e ammodernamento”.
“Il PCI – si legge ancora nella nota – nel contrastare la futura aziendalizzazione si opporrà ad ogni forma di riorganizzazione lesiva dei diritti dei lavoratori, ad ogni flessibilità organizzativa e ad ogni forma di precarizzazione dei rapporti di lavoro. Viene così ultimata la svendita dei beni comuni e uno snaturamento dei servizi di pubblica utilità. Con questi assetti societari verrà meno la difesa degli interessi dei cittadini, dei lavoratori e dei ceti meno abbienti, non ci sarà alcuna equità nelle tariffe perché la cifra di valutazione sarà l’andamento delle quotazioni in borsa e il pagamento dei dividendi”. IL PCI si dice infine “contrario a questa gigantesca operazione di privatizzazione dei servizi di pubblica utilità” e quindi lancia “una mobilitazione in difesa dei beni comuni, dei diritti, contro ogni speculazione e inasprimento tariffario affinché prevalga l’interesse generale l’equità e la giustizia sociale. Occorre un piano di interventi e gestione totalmente pubblico attraverso l’azione consorziata dei Comuni sottraendo la gestione di queste risorse primarie al mercato e al profitto. Siamo disponibili a proporre e a sostenere ogni mobilitazione con la costellazione di movimenti, associazioni e reti sociali che si battono per la difesa del servizio pubblico, universale e solidaristico”.