La questione è legata alla gratuità del vaccino per la meningite di tipo B: una mamma valdarnese aveva scritto alla Saccardi chiedendo che venisse estesa anche a chi ha più di due anni. L’esponente della Lega Nord: “La risposta dell’assessore non chiarisce niente”
Era il 19 dicembre scorso quando la mamma di un bambino di 3 anni del Valdarno scrisse all'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi. Chiedeva che il vaccino per la meningite B, attualmente gratuito solo per i bimbi nati dopo il 1 gennaio 2014, fosse eseteso anche a quelli più grandi, visto il costo non indifferente di 140 euro, e alla luce del fatto che i pediatri e il Direttore delle Malattie Infettive dell’Ospedale Meyer di Firenze lo raccomandano.
La risposta è arrivata dalla Segreteria dell'assessorato regionale alla sanità, ma viene criticata oggi da Costantino Ciari, esponente della Lega Nord Toscana. "Quella è una non risposta, si limita soltanto a ripetere quali sono le disposizioni sulle vaccinazioni a livello nazionale, e dice che la Toscana fa qualcosa in più".
"Forse – sostiene Ciari – ancora non ci si rende conto che come detto dal Direttore dell’Istituto Superiore di Sanità professor Giovanni Rezza esiste per la meningite “un caso Toscana” perché “un fenomeno di queste dimensioni per la meningite, così distribuito nel tempo non ha precedenti in Italia”. Vogliamo renderci conto di questo, o no? La mamma dopo il caso di un bambino di 5 anni ricoverato per meningite B di Arezzo, aveva scritto una ulteriore lettera alla Saccardi nella quale chiedeva nuovamente di tutelare tutti i bambini: ma la risposta è stata la più burocratica possibile. Una risposta che non risponde".
"Una mia proposta – conclude Ciari – era quella di estendere la gratuità del vaccino per la meningite B a tutti i bambini fino agli 8 anni di età, magari tenendo conto del reddito ISEE ai fini della compartecipazione. La ritenevo una proposta concreta e ragionevole. Ma forse la ragionevolezza non alberga nelle stanze dei bottoni".