24, Novembre, 2024

Lupo, la Regione punta a sbloccare nuove misure. Coldiretti: “Bene, ma ancora non basta”

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L’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi ha scritto al Ministero chiedendo lo sblocco del ‘Piano lupo’ e ha annunciato “un rimborso dei danni più congruo per le azioni dei predatori”, poi ha richiesto la deroga per il prelievo dei predatori. Coldiretti Toscana replica: “Apprezziamo impegni assunti dalla Giunta, ma restiamo in stato di mobilitazione”

Oltre 1500 attacchi di lupo denunciati nell'ultimo trienno dagli allevatori della Toscana: i numeri sono quelli presentati dall'assessore all'agricoltura, Marco Remaschi, e in mezzo ci sono anche i casi che hanno toccato da vicino allevamenti valdarnesi, in particolare alle pendici del Pratomagno. In questi giorni, il dibattito a livello regionale si è riacceso dopo altri casi, ad esempio in Mugello, e Coldiretti ha chiesto alla Regione misure più stringenti.

Ricordando che il cosiddetto ‘Piano lupo' è ancora bloccato a livello nazionale, la Regione, con una nuova lettera indirizzata al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ha chiesto formalmente di poter attuare misure più forti sul proprio territorio. "I numeri degli attacchi denunciati, che purtroppo non riescono ad esprimere la frustrazione dei molti che hanno persino smesso di segnalare le predazioni subite, danno però l'idea della gravità del problema che stiamo vivendo. La Regione ha cercato di fronteggiare questa situazione investendo somme ingenti in opere di prevenzione, come recinzioni e cani da guardia, supportando gli allevatori danneggiati con il rimborso dei danni, finanziando piani di cattura dei cani vaganti nelle aree critiche e persino di alcuni esemplari di ibridi, con un impegno complessivo negli ultimi 3 anni di oltre 3 milioni di euro".

Un insieme di azioni, ha sottolineato Remaschi, che però non è più sufficiente: "In questi ultimi mesi le problematiche si sono aggravate, come dimostra l'aumento delle predazioni e delle aziende costrette a cessare la propria attività. Per questo abbiamo deciso di chiedere al ministro dell'Ambiente l'autorizzazione al prelievo in deroga di un numero di capi pari al 5% del totale dei lupi presenti nel nostro territorio. Nel frattempo, confermo l'impegno ad individuare nel bilancio regionale 500mila euro utili ad assicurare le risorse necessarie a coprire tutte le richieste di indennizzo per danni del 2016, la cui graduatoria è stata approvata pochi giorni fa".

Nel frattempo, come ha sottolineato Leonardo Marras, capogruppo PD in Consiglio Regionale, c'è la notizia positiva dell'autorizzazione da parte della Commissione europea a superare il limite finanziario dei 15.000 euro in tre anni, il cosiddetto regime de minimis: questo permetterà alla Regione Toscana di indennizzare integralmente le aziende colpite da attacchi ai predatori, mentre finora non si poteva superare quel tetto. Questa novità sarà applicabile quindi sin dal prossimo bando. 

L'assessore Remaschi ha anche ricordato il pericoloso diffondersi di fenomeni di bracconaggio nei confronti dei lupi, e ha poi concluso: "Non si può attendere oltre l'approvazione del Piano Nazionale, ma c'è la necessità oggettiva, almeno per il territorio toscano, di mettere in atto quanto indicato nel documento, utilizzando tutte le possibilità offerte dalla direttiva Habitat, così come avviene nella altre nazioni europee che si trovano ad affrontare questo fenomeno, compresa la deroga al prelievo". Da qui la richiesta formale al Ministero di autorizzare il progetto di prelievo in Toscana. Il numero richiesto è pari, come detto, al 5% della popolazione dei lupi in Toscana. Il prelievo deve indirizzarsi su quei soggetti che focalizzano la loro attività predatoria su greggi di ovini e bovini.

Prudente soddisfazione espressa in merito da Coldiretti Toscana: “La notizia che la UE abbia concesso il superamento del cosiddetto “de minimis” è di assoluta importanza – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – anche se vorremmo che ciò valesse non solo per le richieste future. Tuttavia, è apprezzabile lo sforzo della Regione, annunciato da Remaschi, di reperire ulteriori risorse per risarcire tutti i danni per le domande presentate al novembre 2016 ed ancora in attesa di essere liquidate. Restano però ancora alcuni capitoli aperti da noi denunciati come il risarcimento agli allevatori per le spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi dai predatori e per le cure agli animali feriti, la realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi, l'attuazione di un programma finalizzato al sostegno del comparto della pastorizia che, anche per i problemi legati alla predazione, è interessato da una preoccupante crisi. Permane quindi lo stato di mobilitazione e nei prossimi giorni vi sarà un incontro degli stati generali degli allevatori di Coldiretti, per approfondire i contenuti di quanto ottenuto e definire le prossime azioni”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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