25, Dicembre, 2024

Le studentesse del Giovanni da San Giovanni dopo la visita ad Auschwitz. “Esperienza dura e toccante”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Ieri la visita forse più difficile del Viaggio della Memoria: quella ad Auschwitz, in mezzo ai blocchi in mattoni rossi dove si è consumato lo sterminio di oltre un milione di persone. “Un viaggio faticoso, ma non dal punto di vista fisico”, lo hanno definito le studentesse valdarnesi

Riparte oggi, il Treno della Memoria 2017. Riporta in Toscana gli oltre cinquecento studenti che hanno vissuto questo viaggio, esperienza che la Regione ripropone ogni due anni, in gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, per permettere ai giovani toscani di capire cosa è stata davvero la Shoah.

Fra loro ci sono anche le otto studentesse partite dal Giovanni da San Giovanni, l'istituto superiore sangiovannese, e dagli indirizzi linguistico e delle scienze sociali. Sofia, Elisa, Sara, Benedetta, Sophia, Lavinia, Aurora, Carolina, insieme alla professoressa Alessandra Porri, hanno compiuto la visita forse più toccante di tutto il viaggio: quella al campo di concentramento di Auschwitz. 

Una visita compiuta in silenzio, "il loro turbamento era evidente", racconta la professoressa. "Questo è stato un viaggio molto faticoso, ma certo non dal punto di vista fisico", ha commentato una delle ragazze. In mezzo ai blocchi di mattoni rossi, hanno toccato con mano la realtà dello sterminio di massa, lì dove furono uccise più di un milione di persone. Sono gli oggetti appartenuti a chi non è uscito vivo da Auschwitz, a rendere ancora più reale tutto: spazzole, vestiti, scarpe e valigie di chi non è più uscito da quel cancello. 

E poi i forni crematori, e il muro della morte usato dai nazisti per le fucilazioni. Qui la delegazione toscana ha deposto una corona d'alloro e le autorità presenti hanno tenuto dei brevi discorsi. Questa mattina la visita a Cracovia ha chiuso il cerchio di questo breve ma intenso viaggio nei luoghi che raccontano una delle pagine più buie della storia del mondo. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati