I blocchi, le prigioni, il muro della morte, i forni crematori, e poi gli oggetti appartenuti a coloro che sono entrati nel campo di Auschwitz: gli otto studenti dell’Isis Vasari di Figline e l’insegnante Simona Nocentini hanno continuato il viaggio attraverso gli orrori della follia nazista
Continua il viaggio degli studenti dell'Isis Vasari di Figline attraverso gli orrori prerpetrati dalla follia nazista. Dopo Birkenau è stata la volta del campo base di Auschwitz.
Dai vari blocchi alle prigioni, dal muro dove venivano fucilati gli internati ai forni crematori che ancora emanano gli odori della paura e della morte fino alle stanze che contengono gli oggetti appartenuti a tutti coloro che sono entrati nel campo. Capelli, scarpe, valige, abiti, che raccontano una storia di terrore, di disperazione e di morte.
Il gruppo composto da otto studenti, guidato dalla professoressa Simona Nocentini, esprime i propri sentimenti davanti a una così grande tragedia: "Siamo rimasti senza parole di fronte al muro in cui fucilavano gli internati, per non parlare del blocco dei bambini e dei forni crematori".
Durante la visita erano presenti anche le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravissute al campo di Auschwitz Birkenau. I ragazzi hanno chiesto: "Come fate a tornare nei luoghi in cui avete sofferto tanto". Le sorelle hanno risposto: "Per noi è doloroso essere qui, ma siamo qui per voi, per fare in modo che quando noi non ci saremo più sarete voi a raccontare la nostra testimonianza per fare in modo che la storia non si ripeta".
Gli studenti si sono riuniti dietro al gonfalone toscano e hanno marciato silenziosamente verso il muro della morte usato dai nazisti per le fucilazioni, proprio accanto al blocco 21 che ha ospitato per anni il Memoriale italiano che presto sarà esposto a Firenze. Qui è stata deposta una corona di fiori. Tra gli interventi anche quello di Eugenio Giani, presidente del Consiglio della Regione Toscana, che ha riaffermato i valori costituzionali ad iniziare dalla prima parte della Carta. Ha esortato così i giovani presenti a "non discriminare nessuno per razza, credo politico, religione", a rispettare "le libertà civili e i diritti umani". Solo così, ha concluso, "potremo condividere un futuro solidale e carico di umanità per tutti".
Giovedì, poi, sarà il momento della visita al cimitero ebraico e alla città di Cracovia. Nel pomeriggio il ritorno, con il treno, a casa.