10, Maggio, 2024

Inquinamento atmosferico, Alternativa Libera attacca i sindaci: “Assenti di fronte a dati preoccupanti”

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Tredici gli sforamenti dei limiti di Pm10 dall’inizio dell’anno, in Valdarno. Erano stati 28 nel 2016, quasi tutti in chiusura dell’anno. Il presidente di Alternativa Libera Valdarno, Alessio Cardelli: “I Pac sono da aggiornare, mancano misure concrete per contrastare lo smog”

Sono 13 gli sforamenti dei limiti di Pm10 registrati dalla centralina Arpat di Figline dall'inizio del 2017: concentrati nelle prime settimane dell'anno, ora i valori degli inquinanti nell'aria sono scesi grazie alla pioggia che abbatte le concentrazioni nell'aria. Nel 2016 la situazione si è mostrata chiaramente proprio grazie alla nuova centralina installata a primavera: 28 sforamenti registrati, quasi tutti fra novembre e dicembre. 

E il tema torna al centro del dibattito politico. Alternativa Libera del Valdarno punta l'indice contro i sindaci, per la mancata assunzione di iniziative concrete di limitazione delle emissioni. "Un silenzio assordante delle amministrazioni, mentre mancano misure concrete per contrastare lo smog e controlli nel Valdarno Aretino, sprovvisto ancora di stazioni di rilevamento". A parlare è Alessio Cardelli, presidente di Alternativa Libera Valdarno.

"La centralina di Figline ormai da oltre due mesi sta registrando sforamenti quasi quotidiani di Pm 10, ma le amministrazioni non prendono provvedimenti. L’unica soluzione momentanea è quella di sperare continuamente nella pioggia – sottolinea Cardelli – eppure sommando soltanto dicembre e gennaio la centralina di Figline ha superato la fatidica soglia dei 35 superamenti della media giornaliera di Pm10. I dati sono tra i peggiori della Toscana, con valori quotidiani spesso superiori anche a Firenze".

"La situazione appare allarmante – prosegue Alternativa Libera Valdarno – le misure adottate con i piani di azione comunale appaiono insufficienti e prive di risultati tangibili, come dimostrano le ordinanze dello scorso dicembre. I comuni cercano di scaricare tutta la responsabilità sui privati e le misure che propongono i Pac sono tutte a carico dei cittadini, senza interventi strutturali. Questo è inaccettabile, tanto più che, mentre il Valdarno sta a guardare, Firenze e la Piana Fiorentina hanno adottato misure per diminuire il traffico: in questi mesi hanno registrato soglie di Pm 10 inferiori ma le amministrazioni hanno adottato misure concrete. Tutto questo a Figline e in Valdarno non è avvenuto: e i Pac, nei quali non è inserita Cavriglia con la centrale di Santa Barbara, stanno mostrando tutti i limiti della pianificazione intercomunale". 

I Pac sono i Piani di azione che hanno dovuto redigere cinque comuni del Valdarno: Figline e Incisa, Reggello, Montevarchi, San Giovanni e Terranuova. Sono i comuni individuati dalla Regione per attuare misure di contrasto all'inquinamento atmosferico. E contengono impegni su questo fronte: a dicembre scorso, ad esempio, di fronte ai numeri degli sforamenti sono state emesse ordinanze che chiedevano ai cittadini di non usare camini e stufe a pellet per il riscaldamento, e di preferire i mezzi pubblici alle auto. Firenze e i comuni della Piana Fiorentina hanno optato invece per lo stop al traffico ai mezzi più inquinanti.

Secondo Alternativa Libera, la strategia valdarnese è insufficiente. "Servono misure concrete. A cominciare dagli edifici pubblici, con piani di efficientamento energetico che garantirebbero anche risparmi in bolletta e quindi per i bilanci pubblici; ma anche interventi per il trasporto pubblico e sulla viabilità: le strade sono in gran parte in condizioni pessime. Servirebbero fondi stradali di qualità migliore, se non addirittura asfalti fotocatalitici, in grado di assorbire alcuni inquinanti. Prima però – conclude Cardelli – è necessario che le amministrazioni escano dal torpore e con Arpat valutino approfonditamente le origini dell’inquinamento e i dati giornalieri". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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